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Ridate l’indennità ai prof per i viaggi d’istruzione

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L’istruzione è stata messa seriamente in discussione dal blocco delle attività extra curriculari predisposto dagli insegnanti per protestare contro i tagli alla scuola voluti dall’ultimo Governo.
Una decisione grave e condivisibile anche se le ripercussioni non si sono sentite solo nella mancata educazione dei nostri giovani, ma anche sul mercato. E’ stato, infatti, del 70% il crollo, in Italia, delle richieste di viaggi di istruzione per l’anno 2012-2013.
Il settore coinvolge circa 3000 imprese specializzate nel turismo scolastico, ora a rischio chiusura. L’annuncio e’ stato fatto da Fiavet Lazio, Associazione Imprese Turistiche Lazio, che non manca di sottolineare che questa area di mercato comprende oltre diecimila addetti con un fatturato nazionale di 450 milioni di euro. Per questo motivo ponendosi al fianco dei docenti, Fiavet Lazio chiede al nuovo Governo l’apertura di un tavolo di lavoro affinchè si trovino soluzioni condivise e regolamentate nel Capitolato d’Oneri, il documento di riferimento che sintetizza le indicazioni del progetto esecutivo in uso nelle Istituzioni scolastiche e dagli Operatori del settore. Ne da’ notizia la news letter Media Duemila in corso di distribuzione. ”La nostra proposta al nuovo Governo – ha detto Marco Zampieri, consigliere di Fiavet Lazio e delegato al Turismo Scolastico – prevede il reinserimento dell’indennità di missione degli insegnanti la cui eliminazione ha causato uno dei malesseri del corpo docente”.
Nella prospettiva che i giovani e la loro educazione tornino al centro degli obiettivi di investimento umano per la crescita della nostra società.
”Il viaggio d’istruzione rappresenta un importante momento di socializzazione e di arricchimento socio-culturale di tutti gli studenti di ogni ordine e grado – ha sottolineato Andrea Costanzo, Presidente Fiavet Lazio – spesso costituisce la prima, a volte l’unica, esperienza di viaggio all’estero. L’80% di questi viaggi vengono da sempre effettuati in paesi Europei. E’ necessario perciò non negare questa opportunità ai nostri ragazzi e ancor di più riconoscere il ruolo educativo-didattico e il carico di responsabilità dei docenti accompagnatori”.