Se tutto dovesse filare liscio, ma le imboscate potrebbero essere dietro l’angolo, la riforma della scuola troverà la sua forma ed anche la sua sostanza alla fine del mese di febbraio. Ma quali saranno le novità di spicco di questa riforma, rispetto a quanto già emerso nel documento della cosiddetta Buona Scuola?
Una fra tutte è la retromarcia sull’abolizione totale degli scatti di anzianità. Gli scatti di anzianità rimarranno, ma saranno rimodulati con una riduzione numerica delle fasce. Oggi, con il contratto attuale, la prima fascia va da 0 a 8 anni di anzianità, la seconda va da 9 a 14, la terza da 15 a 20, la quarta da 21 a 27, la quinta da 28 a 34 e l’ultima fascia si ottiene con l’entrata nei 35 anni di anzianità. Quindi si tratta di 6 fasce in cui lo stipendio lordo di un docente delle scuole secondarie aumenta di circa mille euro (ovviamente lorde), per gli insegnanti delle scuole d’infanzia e primarie, le fasce di anzianità sono le medesime ma lo stipendio aumenta soltanto di circa 750 euro lorde.
Con la riforma della Buona Scuola, stanno pensando ad una riduzione del numero delle fasce, in modo che si scatti soltanto quattro volte in una intera carriera.
Quindi, allo studio del Miur ci sarebbero 4 scatti, uno ogni 10 anni circa, ed ogni scatto prevede un aumento lordo e massimo di circa 150 euro. Una riduzione dell’anzianità economica del docente di quasi il 50%, il risparmio ricavato da questa operazione dovrebbe finire, ai pochi fortunati docenti meritevoli.
Ma chi deciderà sul merito degli insegnanti? Decisione che tra l’altro porterà solo per coloro che saranno ritenuti docenti privilegiati, anche un aumento salariale ogni lustro. Tale aumento dovrebbe aggirarsi intorno ai 100 euro. A decidere chi saranno i docenti meritevoli, dovrebbero essere i comitati di valutazione della scuola, che oltre a valutare l’anno di prova dei docenti neo immessi in ruolo, dovranno valutare anche il merito dei propri colleghi. Queste sono le delicatissime novità che stanno impegnando, e non poco, i tecnici del Miur.
Si tratta per adesso solo di intenti, che il Miur sta cercando di fare quadrare nel migliore dei modi e soprattutto per non ricevere contestazioni pesanti. Il fine ultimo di queste manovre tecniche del Miur, è riuscire nell’operazione della riduzione delle fasce di anzianità degli insegnanti e fare diventare centrale il comitato di valutazione della scuola. Anche se si sa che il fine giustifica i mezzi, non è per nulla chiaro in quale modo il Miur riuscirà a fare passare, senza una veemente reazione sindacale, queste grandi novità.
Attendiamo di capire meglio le prossime mosse provenienti da viale Trastevere.
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