Si svolgerà domani, mercoledì 29 dicembre, la riunione del Comitato Tecnico Scientifico che dovrà stabilire possibili nuove regole per i positivi. Sul tavolo del Cts l’eventuale accorciamento dei tempi di quarantena per i vaccinati con terza dose che vengono a contatto con persone positive. L’ipotesi è che entro i primi giorni del nuovo anno si possa ridurre la quarantena (solo per questa categoria di persone) da sette a tre/cinque giorni. Da più parti infatti è arrivata la richiesta di rivedere il periodo da osservare dopo il contatto con un contagiato. Questo perché la nuova variante Omicron è parecchio più contagiosa, ma si rischia di mandare in quarantena milioni e milioni di persone, bloccando di fatto il Paese.
Dunque si cerca almeno di salvaguardare quella fetta di popolazione che si è già sottoposta alla dose booster e che ha meno probabilità di contagiarsi. A chiedere una riduzione sono stati anche i governatori del Veneto Zaia e del Friuli Venezia-Giulia Fedriga, a cui si è poi unito quello della Liguria Toti. Il rischio, all’unanimità, è quello che si blocchi il Paese, con milioni di persone bloccate a casa.
“Non appena avremo dati più conclusivi su Omicron, anche le regole sulla quarantena dei bambini, degli alunni, degli studenti si potranno rivedere. Potrebbe essere anche tra 7-10 giorni, con l’anno nuovo, probabilmente prima della riapertura della scuola”. L’annuncio è del sottosegretario alla Salute Pierpaolo Sileri.
Intervistato da Sky Tg24, Sileri, che è medico, ha detto che “bisognerà vedere quanto questa variante del virus sia più o meno aggressiva. La riduzione della quarantena si deve basare su dati scientifici precisi, aspettiamo il Comitato tecnico scientifico. Dobbiamo valutare molto bene i dati”.
L’eventuale riduzione delle quarantene (al momento sette giorni per i vaccinati e dieci giorni per i non vaccinati, qualora vi siano almeno tre casi in classe), potrebbe inoltre coinvolgere anche il personale docente.
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