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Rientro 7 gennaio, proteste a Montecitorio, Ministero e in molte città: non siamo carne da macello, mancano sicurezza, screening e vaccini

Il rientro scuola dall’infanzia alle medie del 7 gennaio, con gli studenti delle superiori (tranne quelli del Trentino) alle prese con la DaD per altri tre giorni, sarà contrassegnato da alcune iniziative di protesta perché diversi addetti ai lavori, genitori, studenti e cittadini reputano inadeguate le condizioni di sicurezza predisposte dal governo.

La manifestazione dei genitori del Lazio

A Roma, di fronte a Piazza Montecitorio, si svolgerà una manifestazione alle ore 10 organizzata dal Coordinamento dei Presidenti dei Consigli di Istituto del Lazio: i motivi derivano dalla volontà di “rivendicare condizioni di maggior sicurezza nelle scuole, in relazione alla pandemia in corso, nonché una nuova attenzione e importanti investimenti nel nostro sistema di Istruzione”.

Il sostegno dei sindacati

“La battaglia dei genitori è anche quella del personale scolastico”, scrivono in modo unitario i maggiori sindacati rappresentativi (Cgil, Cisl, Uil, Snals e Gilda) invitando “alla partecipazione quanti tra i nostri iscritti si troveranno nella condizione di farlo, ricordando che docenti, personale ATA e dirigenti scolastici non sono solo interessati al buon funzionamento del sistema come operatori, ma anche come genitori, e, quindi, fruitori di un servizio che tanta importanza riveste per lo sviluppo sociale ed economico del nostro Paese. Ci vediamo in piazza Montecitorio alle ore 10:00”.

Il ‘no’ del Comitato Priorità alla Scuola

Ma nella stessa mattina anche il Comitato Priorità alla Scuola scenderà in piazza, con un presidio davanti al ministero dell’Istruzione dalle ore 9: la protesta è sostenuta da alcuni sindacati della scuola, dalla Rete degli Studenti Medi del Lazio e da gruppi di genitori e punta il dito contro Ministero, Ufficio Scolastico Regionale e Prefetture, che secondo gli organizzatori non hanno saputo bene organizzare il rientro in classe.

Le mobilitazioni si svolgeranno in tutta Italia, alla presenza di studenti, insegnanti e genitori, per chiedere l’apertura in presenza e in sicurezza di tutte le scuole. E proseguiranno fino a sabato 9.

Le mancanze delle riapertura

Il Comitato denuncia la mancanza di uno screening sanitario completo della comunità scolastica (docenti, Ata, studenti) e l’inserimento come categoria prioritaria del personale scolastico ad alto rischio nella fase 1 dell’agenda vaccinale.

“Inoltre – scrive il Comitato -, per quanto riguarda le scuola superiori, chiuse da quasi un anno, si auspica che la riapertura in presenza favorisca l’accoglienza e il recupero scolastico degli studenti fortemente penalizzati dal punto di vista didattico e psicologico a causa” della Dad e che quindi “il tempo sia utilizzato anche per aiutare a ricostruire le relazioni umane tra gli studenti e con i docenti. Inoltre, si auspica che siano annullate le prove INVALSI per l’anno scolastico in corso”.

Il programma delle proteste nelle città

È lunga la lista delle iniziative in programma predisposte dal Comitato.

Roma – Dalle ore 9, presidio davanti al MIUR, viale Trastevere.

Firenze – Dalle 9, lezioni DAD in presenza e presidio davanti al Liceo Galileo, via Martelli 9. Venerdì 8 gennaio, dalle ore 8, a Sesto Fiorentino, presidio davanti al Liceo Artistico, via Giusti 4.

Bologna – Dalle ore 8, presidi e lezioni in presenza davanti alla maggior parte delle scuole superiori Righi, Copernico, Minghetti, Galvani, Fermi, Sabin, Laura Bassi.

Torino – Dalle ore 10 alle ore 14.30, presidio in piazza Castello. Presidio anche sabato 9 gennaio alle ore 15, in piazza Castello.

Milano – Dalle 10.30, piazza Affari, presidio. Dalle 8 alle 11, in viale Marche, presidio davanti all’Istituto Cremona-Zappa con docenti e studenti.

Mantova – Dalle 10 alle 12, lezioni in DAD in presenza con docenti e studenti, in via Tasso.

Treviso – Ore 16.30, assemblea pubblica davanti al liceo Canova.

Padova – ore 11, presidio davanti alla stazione ferroviaria.

Napoli – Alle ore 13 attraversamenti stradali davanti alla scuola Casanova, piazza Cavour. Alle ore 14.30 presidio davanti alla sede della Regione Campania, via Santa Lucia. Alle 16 il presidio si sposta sotto la Prefettura, in piazza Plebiscito.

Faenza – Dalle ore 8 alle 12.45, lezioni DAD in presenza al Liceo Torricelli-Ballardini, in via Santa Maria dell’Angelo 1. Idem per le giornate di venerdì 8 e sabato 9 gennaio.

Massa Carrara – Ore 9, lezione in presenza davanti a Liceo Marconi a Carrara e Istituto Alberghiero a Massa.

Modena – sabato 9 gennaio, ore 15, assemblea pubblica in piazza Grande.

Pontedera – dalle ore 8, lezioni in DAD nel cortile del Liceo Scientifico XXV Aprile, via Milano 36.

Prato – Ore 9, flash mob e conferenza stampa con studenti e docenti davanti al Liceo Scientifico Copernico, viale Borgo Valsugana 63. Pisa Dalle 8 alle 13 lezioni in DAD alle Logge, piazza del Comune, alle 15 conferenza stampa davanti a Prefettura, piazza Mazzini.

Cremona – 8 gennaio, dalle 17 alle 18.30, manifestazione in piazza del Comune.

Brescia – 8 gennaio, ore 17, manifestazione in piazza del Duomo.  

Salerno – Ore 8.15, presidio davanti alla scuola materna ed elementare M. Mari, piazza Trucillo lezione in piazza con docenti e alunni davanti al Liceo Tasso, piazza S. Francesco. Venerdì 8 gennaio, ore 10.30, presidio presso l’Istituto Comprensivo Levi Montalcini, via Picenza, plesso Mercatello.

Flashmob studenti in Veneto

In Veneto, intanto, domenica 6 gennaio dei flashmob sono stati organizzati dalla Rete degli Studenti Medi si è tenuto oggi in varie città: in questo caso, i giovani si oppongono alla proroga della riapertura delle scuole in presenza al 1° febbrai: un gruppo di manifestanti ha raggiunto l’ufficio scolastico regionale per chiedere alla Regione Veneto un piano concreto per la prossima riapertura delle scuole.

“Abbiamo organizzato flashmob nelle province di Padova, Verona, Vicenza e Treviso e siamo venuti davanti all’Ufficio Scolastico Regionale a Venezia, nel pieno rispetto dei decreti, perché – ha detto il coordinatore Tommaso Biancuzzi – non possiamo permetterci di rimanere con le mani in mano dopo la proroga della chiusura delle scuole per la mancanza di un piano. Non ci stiamo, non siamo marionette da spostare a piacimento”.

“Non possiamo accettare che si dia una comunicazione così importante a soli tre giorni dalla presunta riapertura delle scuole, facendosi trovare senza alcun piano per trasporti, spazi e tamponi”, ha detto Martina Buffolo.

Sardine: tema complesso, servono mascherine e altre

Anche il movimento delle Sardine è in fibrillazione: propongono, per la ripartenza della scuola, un calendario preciso e dicono ‘no’ al piano del governo.

 “Sulle ragazze e sui ragazzi non si mercanteggia. Non possono essere carne da macello della politica. Non stiamo parlando di scuola o di virus ma di diritto all’istruzione e diritto alla salute”, scrive il movimento.

Per le Sardine “il tema è complesso e spostare l’apertura dal 7 all’11 gennaio, con ulteriori varianti regionali, è un pessimo segnale, un braccio di ferro che sa di presa in giro”.

Il movimento chiede quindi di dotare il personale scolastico di mascherine Fpp2, “non di finte mascherine chirurgiche senza il ferretto per il naso”.

A 6 mesi, chiedono di assumere sempre più personale docente e stabilizzare gli organici. A 60 mesi di realizzare e attuare un piano nazionale per l’edilizia scolastica, per riaffermare l’identità delle scuole come luoghi di relazione.

Alessandro Giuliani

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