Mentre le scuole si erano ormai organizzate, anche con modifiche di orario e delibere dei Consigli di Istituto, a riprendere scuola il 7 gennaio 2021 con il 75% degli alunni in presenza e il 25% di alunni a distanza, adesso sembra che le cose siano mutate ancora. Da un confronto Stato-Regioni sembra, sempre che i dati del contagio non condizionino a trovare altre soluzioni, che il 7 gennaio solo il 50% degli studenti rientraranno in presenza, mentre l’altra metà seguira le lezioni a distanza.
Nota del Ministero dell’Istruzione
Il Capo di Gabinetto del Ministero dell’Istruzione, Cons. Luigi Fiorentino, nella nota n. 28290 del 22 dicembre 2020 specifica che nell’ambito dei lavori preparatori all’Intesa sul Documento di “Linee guida per garantire il corretto svolgimento dell’anno scolastico 2020-2021”, iscritto all’ordine del giorno delle Conferenza Unificata di domani 23 dicembre, è emersa l’esigenza di modificare la disposizione indicata in oggetto, nel senso di fissare come obbligatorio il raggiungimento del 50% dell’attività didattica in presenza, con l’obiettivo di assicurare il raggiungimento del 75%, in modo graduale, ove questo non sia da subito possibile.
In un comunicato del Ministero del 23 dicembre 2020 è stato scritto, subito dopo l’intesa con le Regioni, che “il Governo, le Regioni e le Province autonome, le Province, le Città metropolitane e i Comuni hanno siglato oggi, in Conferenza Unificata, l’intesa per la riapertura delle scuole a gennaio. Linee guida che consentiranno la prosecuzione in sicurezza dell’anno scolastico e il rientro in aula delle studentesse e degli studenti delle secondarie di secondo grado che erano in didattica a distanza. Il documento impegna, fra l’altro, le parti a far sì che d’ora in poi “l’eventuale ulteriore sospensione o limitazione delle attività didattiche in presenza sia prevista come misura residuale”.
Il bisogno di indicazioni definitive
Nel DPCM che scadrà il 15 gennaio si era previsto un rientro a scuola, per quanto riguarda le scuole secondarie di II grado, per il 75% degli studenti in presenza e il 25% a distanza, adesso arriva un contrordine che dispone un rientro graduale fino al 75% a partire da un 50% in presenza e un 50% a distanza. Questo balletto dei numeri sta generando confusione nell’organizzazione delle singole scuole per il rientro del 7 gennaio. Era già stato tutto predisposto per una riapertura delle scuole in presenza, a partire dal giorno successivo all’Epifania, per il 75% degli studenti in presenza. Adesso le scuole con i rispettivi Consigli di Istituto dovranno prevedere, viste le ultime notiva al riguardo, un rientro a scuola per il 50% degli studenti con l’altro 50% che segue a distanza.
Le scuole e i Dirigenti scolastici, esclusi dai tavoli tecnici prefettizzi per l’organizzazione della riapertura delle scuole, lamentano il disagio della mancanza di regole definitive.