Con la riapertura delle scuole, settembre, in un contesto in cui i contagi da Covid-19 sono ancora sostenuti ma le misure di contenimento praticamente assenti o comunque ridotte al minimo, come abbiamo più volte riferito, si alza la protesta dei “Lavoratori fragili e inidonei” (oncologici, immunodepressi, trapiantati, dializzati, genitori con figli disabili gravi e casi similari).
“In piena pandemia, siamo stati tutelati con discontinuità dal Governo Conte e Draghi – lamenta il gruppo Facebook Lavoratori fragili & inidonei – ovvero in alcuni mesi entrambi i governi ci consideravano fragili e quindi meritevoli di norme a tutela del nostro lavoro e della nostra salute, invece in altri mesi inspiegabilmente non lo eravamo più e, quindi, siamo stati catapultati a lavorare in presenza, malgrado l’elevatissimo rischio di contrarre forme gravi o gravissime dell’infezione da Covid-19″.
“La cosa assurda è che ci hanno catapultato al lavoro in presenza, senza considerare le recrudescenze dei contagi legate all’elevata circolazione virale ed all’elevata contagiosità di alcune varianti del virus Sars-Cov-2”.
Va chiarito che a dispetto della mancanza di fondi della quale i partiti si fanno scudo, a tutt’oggi il medico competente (medico del lavoro) tende a dichiarare i lavoratori fragili inidonei alla mansione per motivi legati alla situazione contingente dell’elevato rischio biologico da Covid-19 nel luogo di lavoro.
Peraltro – spiega Raffaella Sfregola, amministratrice del gruppo – “durante il periodo di inidoneità assoluta, purtroppo, il lavoratore a cui è preclusa totalmente la possibilità di lavorare in presenza è costretto a ricorrere all’istituto della malattia ordinaria, malattia che va purtroppo a sommarsi a tutte le altre assenze per malattia venendo a essere conteggiata nel computo del cosiddetto comporto. Il periodo di comporto (periodo di assenza per malattia in cui il lavoratore conserva il posto di lavoro) non è infinito, perciò nel momento in cui tale limite viene superato, iniziano ad operarsi delle decurtazioni progressive ed importanti dello stipendio, fino ad arrivare al licenziamento del lavoratore fragile”.
Ricordiamo che in vista del rientro in classe, il documento dell’Iss, in relazione al personale e agli studenti fragili prevede quanto segue:
Utilizzo di dispositivi di protezione respiratoria (FFP2) per:
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