L’anno scolastico sta per cominciare e le polemiche questa volta sono rafforzate dalle promesse elettorali che si controbattono in vista delle elezioni politiche del 25 settembre. Mentre la scuola è diventata il centro dei programmi elettorali, con l’impegno di aumentare gli stipendi degli insegnanti ai livelli europei.
Si parla di numeri. Dai dati pubblicati da Collettiva, un docente su cinque è precario: a settembre 150 mila supplenti saranno in cattedra su un totale di 850 mila. Percentuale che si alza a due terzi nel sostegno.
Nonostante il Mef abbia autorizzato 94.130 assunzioni, tramite i concorsi, il numero non è sufficiente a coprire le cattedre vacanti. E i motivi sono presto spiegati, secondo le denunce dei sindacati: alto numero di bocciati nelle prove a quiz di stampo nozionistico con tanti errori rilevati; graduatorie esaurite in tante discipline, motivo per il quale i sindacati chiedevano una procedura straordinaria per immettere in ruolo da subito i precari storici.
Ma si parla anche altri protagonisti coinvolti nel mondo scuola, come i dirigenti e il personale Ata. Mancano all’appello 236 dirigenti scolastici (Il Mef ha autorizzato solo 361 assunzioni sulle 589 richieste dal ministero) e 17.588 Ata (ne sono stati assunti solo 10.116 unità a fronte di 27.704 posti).
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