Oggi 12 settembre sono tornati in classe oltre 7 milioni di alunni. Parliamo dei rientri a scuola di Abruzzo, Basilicata, Friuli Venezia Giulia, Lombardia, Piemonte, Veneto e provincia di Trento.
Quanto al personale scolastico, il ministero dell’Istruzione in un recente comunicato ci informa che ad oggi (numero in aggiornamento) “le operazioni di immissione in ruolo hanno consentito l’assunzione di 50.415 docenti, 9.021 ATA (personale Amministrativo, Tecnico e Ausiliario) e 317 dirigenti scolastici“. Numeri comunque non in grado di evitare il ricorso alle supplenze anche nell’anno scolastico 2022-2023. Si stima infatti che saranno circa 150mila i precari che saliranno in cattedra con un contratto a tempo determinato. Una parte di essi verrà reclutato dalle domande di messa a disposizione, le cosiddette Mad.
Chi può fare istanza di messa a disposizione? Bisogna oppure no essere iscritti in graduatoria? La circolare sulle supplenze pubblicata dal ministero dell’Istruzione venerdì 29 luglio, ha chiarito in quali casi il dirigente scolastico può chiamare in cattedra un docente a partire da una domanda di messa a disposizione (Mad). La condizione è l’esaurimento delle graduatorie a esaurimento (GAE), di quelle provinciali supplenze (GPS) e infine delle graduatorie di istituto (GI). E viene precisato: chi concorra a una supplenza da Mad non dovrà essere iscritto/a in alcuna graduatoria.
Leggiamo infatti nella circolare del MI: “Si evidenzia che, in caso di esaurimento delle graduatorie di istituto, il dirigente scolastico conferisce la supplenza all’aspirante che ha manifestato la propria disponibilità e che non sia inserito in alcuna graduatoria della stessa o di altra provincia, individuandolo prioritariamente tra i docenti abilitati e i docenti specializzati; successivamente, tra coloro che hanno conseguito il titolo di studio previsto o, in ulteriore subordine, che lo stanno conseguendo“.
E si specifica anche: “Le domande di messa disposizione rese in autocertificazione ai sensi del D.P.R. n. 445/2000, devono contenere tutte le dichiarazioni necessarie per consentire la verifica puntuale dei suddetti requisiti da parte dei dirigenti scolastici, ivi compresi gli estremi del conseguimento del titolo di abilitazione e/o del titolo di specializzazione, nonché la dichiarazione esplicita dell’interessato di non essere inserito in alcuna graduatoria della stessa o di altra provincia”.
Va precisato tuttavia che negli ultimi anni scolastici, a seguito di una persistente carenza di insegnanti, il ministero dell’Istruzione si è trovato nella necessità di estendere le Mad anche agli iscritti in graduatoria, così è intervenuto con una nota a derogare quanto stabilito in precedenza. Anche quest’anno scolastico 2022-2023 potrebbe ripresentarsi questa condizione.
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