Come abbiamo riportato ieri, il rientro scuola 2022 si appresta ad avvenire senza obbligo di mascherine per gli alunni, visto che il protocollo di sicurezza scade il prossimo 31 agosto e non è stato (almeno per ora) ancora rinnovato: solo ieri, a circa un mese dall’apertura delle scuole, è stato pubblicato in GU il DPCM sulle linee guida riguardanti gli impianti di aerazione nelle classi. Ancora, però, per quanto riguarda le mascherine regna il silenzio. Queste, in ogni caso, come è stato sottolineato da più parti, potrebbero non essere abbandonate in via definitiva.
Come ogni anno dallo scoppio della pandemia, infatti, dopo il periodo estivo, si arriva all’autunno con la paura di nuove ondate di contagi Covid, che si proliferano proprio quando le temperature si abbassano e si vive perlopiù al chiuso. Per questo motivo Massimo Andreoni, primario di infettivologia al Policlinico Tor Vergata di Roma e direttore scientifico della Società italiana di malattie infettive e tropicali (Simit), intervistato ai microfoni di Adnkronos Salute, ha voluto fare un monito.
“Se a settembre-ottobre dovesse esserci una nuova ondata Covid dovremmo essere pronti al ritorno di misure di contenimento e anche dell’obbligo della mascherina, anche a scuola e al chiuso”, ha detto il primario, secondo cui non possiamo assolutamente “appendere le mascherine al chiodo”, anzi. Dobbiamo essere pronti a tirarle nuovamente fuori in caso di aumento di contagi. Se così dovesse essere la scuola è destinata a resistere poche settimane prima di tornare all’obbligo di indossare i dispositivi di protezione individuale contro il virus.
“E’ chiaro che nell’attuale situazione epidemiologica non mi sembra il caso di mettere in atto misure restrittive – spiega Andreoni – Ma il virus circola molto, la possibilità che arrivino altre varianti è elevata e i decessi sono ancora molto elevati. Ecco che dobbiamo farci trovare preparati quando, con il cambio della situazione climatica, il virus troverà una situazione ambientale più favorevole con il ritorno della vita sociale al chiuso. Quindi oltre a mantenere una attività di sequenziamento del virus sarà necessario nel caso di una impennata della curva adottare in tempi stretti anche le misure che fino a qualche mese fa abbiamo sopportato per il bene delle comunità”.
Il primario ha approfittato anche per dire la sua sul Vaiolo delle Scimmie, altro virus la cui avanzata sta destando sempre più preoccupazione: “Sta sostanzialmente colpendo solo la popolazione maschile e in stragrande maggioranza la categoria ‘Msm’, ovvero i maschi che fanno sesso con altri maschi. Quindi questa categoria è ad alto rischio di contrarre l’infezione, ecco che qualsiasi misura di prevenzione la dobbiamo individuare in questa fascia e ha poco senso allargarla a tutta la popolazione”, ha detto.
“Nel caso della vaccinazione contro il vaiolo delle scimmie, come sta avvenendo già in altri paesi europei, offrirei il vaccino a chi pensa di essere più a rischio. Questa azione sarebbe opportuna per bloccare l’ulteriore diffusione della malattia”, ha concluso Andreoni.
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