Alla ripresa delle lezioni in presenza sarà necessario assicurare il pieno svolgimento delle attività di Educazione Fisica, nel rispetto ovviamente delle indicazioni di sicurezza del Comitato Tecnico Scientifico (CTS) istituito presso il Dipartimento della Protezione Civile.
In proposito, il CTS ha indicato le modalità di ripresa delle attività motorie nel prossimo anno scolastico, precisando che “per lo svolgimento della ricreazione, delle attività motorie …, ove possibile e compatibilmente con le variabili strutturali, di sicurezza e metereologiche, privilegiare lo svolgimento all’aperto, valorizzando lo spazio esterno quale occasione alternativa di apprendimento. Per le attività di Educazione Fisica, qualora svolte al chiuso (es. palestre), dovrà essere garantita adeguata aerazione e un distanziamento interpersonale di almeno 2 metri (in analogia a quanto disciplinato nell’allegato 17 del DPCM 17 maggio 2020). Nelle prime fasi di riapertura delle scuole sono sconsigliati i giochi di squadra e gli sport di gruppo, mentre sono da privilegiare le attività fisiche sportive individuali che permettano il distanziamento fisico”.
In uno dei materiali dell’USR Emilia Romagna dedicato alla ripartenza, vengono forniti suggerimenti e proposte per l’Educazione Fisica.
I criteri indicati dal CTS
Anche per l’Educazione Fisica dovranno essere rispettati i tre criteri generali indicati dal CTS:
distanziamento, protezione, pulizia.
Per l’attività al chiuso, in palestra, il distanziamento potrebbe ottenersi per le attività individuali facendo “muovere” una parte della classe, mentre l’altra attende il proprio turno. Più adatta al contenimento del rischio è l’attività svolta all’aria aperta.
Rispetto al criterio della protezione è utile ricordare che, ove l’evoluzione del contagio ne imponesse l’obbligo, l’uso della mascherina – da non utilizzare durante l’attività motoria perché potrebbe impedire l’assunzione di una adeguata quantità di ossigeno – è da prevedersi per gli spostamenti e durante le fasi di attesa.
Altro punto centrale è la pulizia: spogliatoi e attrezzi, se non pure palestre, andrebbero puliti ad ogni cambio di “gruppo classe”. Per gli spogliatoi e soprattutto per gli allievi più giovani si suggerisce, poi, una attenta strutturazione dello spazio, posizionando sedie, oppure segnalando sulle panche quali sedute non occupare. Anche il cambio dell’abbigliamento deve evitare che si creino contatti, soprattutto tra le suole delle scarpe e gli abiti.
Occorrerà anche assicurare l’aerazione e il ricambio d’aria degli ambienti.
Uso condiviso delle palestre
Il “Piano Scuola 2020-2021”, emanato dal Ministro dell’Istruzione, precisa: “Resta ferma la competenza degli Enti locali nell’utilizzo delle palestre e degli altri locali afferenti alle istituzioni scolastiche di competenza, al termine dell’orario scolastico, operate le opportune rilevazioni orarie e nel rispetto delle indicazioni recate dal Documento tecnico del CTS, purché, all’interno degli accordi intercorrenti tra ente locale e associazioni concessionarie siano esplicitamente regolati gli obblighi di pulizia approfondita e igienizzazione, da condurre obbligatoriamente al termine delle attività medesime, non in carico al personale della scuola”.
In proposito, è opportuno che Ente locale, Società sportive e Dirigente scolastico stipulino un protocollo di disciplina riguardante modalità di utilizzo delle palestre da parte di terzi, tempi, operazioni di pulizia e di igienizzazione.
Responsabilizzare gli studenti
L’USR suggeriscedi invitare gli studenti ad un’assunzione di responsabilità: “se come ovvio la pulizia degli spazi è compito dei collaboratori scolastici, rilevante è pure il loro corretto utilizzo da parte degli alunni, nel quadro dell’educazione civica praticata in cui potrebbe rientrare anche la pulizia dei piccoli attrezzi, realizzata dagli alunni stessi prima di riporli o di passarli ad altri, tramite prodotti presenti in palestra. Allo stesso modo, nel caso di impianti sportivi in cui si pratica attività all’aperto, oltre all’imprescindibile igiene delle mani prima di utilizzare le attrezzature presenti, potrebbe essere richiesto agli alunni di occuparsi della sanificazione di strutture di servizio come pareti artificiali per l’arrampicata, macchine, ecc.”
Recupero degli apprendimenti anche per educazione fisica
L’Ordinanza Ministeriale 16 maggio 2020, n. 11, ha introdotto la necessità di valutare, in sede di Consiglio di Classe, l’attivazione di Piani di Apprendimento Individualizzato (riservati agli alunni con insufficienze) e di Piani di Integrazione degli Apprendimenti (per attività didattiche che non sia stato possibile svolgere).
Gli apprendimenti “mancati” di Educazione Fisica nell’anno scolastico 2019/20, precisa l’USR, andranno dunque recuperati nella parte iniziale dell’anno scolastico 2020/21.