Domani, 9 gennaio, ci sarà il grande rientro a scuola dopo le lunghe vacanze natalizie.
Come era immaginabile, la curva dei contagi da Covid-19 è salita durante i giorni di festa. Secondo l’ultimo bollettino dell’ISS, c’è stato infatti un incremento dell’incidenza settimanale dei casi Covid-19 a livello nazionale, che dal 23 al 29 dicembre è aumentata da 207 a 231 casi ogni 100.000 abitanti. Tre Regioni sono classificate a rischio alto; dodici sono a rischio moderato e sei classificate a rischio basso.
Molti tra i ragazzi, insegnanti e personale scolastico potrebbero aver contratto il virus in questi giorni.
Come fare per rientrare a scuola?
Le regole in vigore dal 1° gennaio 2023
La legge n. 199 del 30 dicembre 2022, di conversione del cd. Decreto anti-rave, è intervenuta anche sul Decreto-legge n. 24 del 24 marzo 2022, recante “Disposizioni urgenti per il superamento delle misure di contrasto alla diffusione dell’epidemia da COVID-19”.
La circolare del Ministero della Salute del 31 dicembre ha recepito le nuove regole, che sono entrate in vigore il 1° gennaio.
Le persone risultate positive ad un test diagnostico molecolare o antigenico per SARS-CoV-2 sono sottoposte alla misura dell’isolamento, con le modalità di seguito riportate:
- Per i casi che sono sempre stati asintomatici e per coloro che non presentano comunque sintomi da almeno 2 giorni, l’isolamento potrà terminare dopo 5 giorni dal primo test positivo o dalla comparsa dei sintomi, a prescindere dall’effettuazione del test antigenico o molecolare;
- Per i casi che sono sempre stati asintomatici l’isolamento potrà terminare anche prima dei 5 giorni qualora un test antigenico o molecolare effettuato presso struttura sanitaria/farmacia risulti negativo;
- Per i casi in soggetti immunodepressi, l’isolamento potrà terminare dopo un periodo minimo di 5 giorni, ma sempre necessariamente a seguito di un test antigenico o molecolare con risultato negativo;
- Per gli operatori sanitari, se asintomatici da almeno 2 giorni, l’isolamento potrà terminare non appena un test antigenico o molecolare risulti negativo;
- I cittadini che abbiano fatto ingresso in Italia dalla Repubblica Popolare Cinese nei 7 giorni precedenti il primo test positivo, potranno terminare l’isolamento dopo un periodo minimo di 5 giorni dal primo test positivo, se asintomatici da almeno 2 giorni e negativi a un test antigenico o molecolare.
E’ obbligatorio, a termine dell’isolamento, l’uso di dispositivi di protezione delle vie respiratorie di tipo FFP2 fino al 10mo giorno dall’inizio della sintomatologia o dal primo test positivo (nel caso degli asintomatici), ed è comunque raccomandato di evitare persone ad alto rischio e/o ambienti affollati. Queste precauzioni possono essere interrotte in caso di negatività a un test antigenico o molecolare.
A coloro che hanno avuto contatti stretti con soggetti confermati positivi al SARS-CoV-2 è applicato il regime dell’autosorveglianza, durante il quale è obbligatorio di indossare dispositivi di protezione delle vie respiratorie di tipo FFP2, al chiuso o in presenza di assembramenti, fino al quinto giorno successivo alla data dell’ultimo contatto stretto.
Se durante il periodo di autosorveglianza si manifestano sintomi suggestivi di possibile infezione da Sars-Cov-2, è raccomandata l’esecuzione immediata di un test antigenico o molecolare per la rilevazione di SARS-CoV-2.
Rientro a scuola senza tampone negativo
Per gli ambienti di lavoro e per le scuole in particolare non è specificato come debba avvenire il rientro. La circolare dice che, al termine dell’isolamento, è obbligatorio utilizzare mascherine FFP2 per dieci giorni ed è “raccomandato di evitare… ambienti affollati”.
La scuola può considerarsi un ambiente affollato? Studenti, insegnanti e personale possono rientrare, dopo l’isolamento di 5 giorni, senza effettuare alcun tampone, ma con il solo uso della mascherina FFP2? Il rientro in un ambiente a rischio come può essere un’aula scolastica da parte di una persona potenzialmente positiva, in assenza dell’obbligo di effettuare un test negativo, non può rappresentare un rischio per l’aumento dei contagi?