Il ritorno scuola degli studenti delle superiori continua a cambiare faccia. Caduta l’opzione del ritorno in classe il 14 dicembre, per fare spazio al rientro subito dopo la Befana, nel Dpcm trova spazio all’ultimo momento una maggiore percentuale di didattica in presenza: questa, infatti, passa dal 50%, indicato nelle bozze circolate in giornata, al 75%. L’integrazione, che lascia solo il 25% di DaD, riferiscono fonti di governo riprese dalle agenzie di stampa, è stata decisa nel corso della conferenza Stato-Regioni.
In pratica, l’esecutivo avrebbe accolto due precise richieste dei governatori: chiarire l’inciso inserito nell’articolo 1 comma 9 lettera e – quello dove si parla di ‘competizioni sportive di alto livello’ – e sollecitare il Cts all’approvazione delle linee guida proposte dalla Regioni per l’apertura degli impianti sciistici.
Sembra trovare conferma, invece, la decisione di delegare ai Prefetti, nei rispettivi territori, l’organizzazione del sistema del trasporto legato all’attività scolastica.
L’incarico ai Prefetti sarà finalizzato alla “definizione del più idoneo raccordo tra gli orari di inizio e termine delle attività didattiche e gli orari dei servizi di trasporto pubblico locale, urbano ed extraurbano, in funzione della disponibilità di mezzi di trasporto utilizzabili, volto ad agevolare la frequenza scolastica anche in considerazione del carico derivante dal rientro in classe di tutti gli studenti delle scuole secondarie di secondo grado”.
Via libera anche allo slittamento delle prove pre-selettive e scritte delle procedure concorsuali, oltre che quelle di abilitazione all’esercizio delle professioni: faranno eccezione i concorsi in cui “la valutazione dei candidati sia effettuata esclusivamente su basi curriculari ovvero in modalità telematica”.
E continua “la possibilità per le commissioni di procedere alla correzione delle prove scritte con collegamento da remoto”.
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