Accertato che le linee guida sulla Didattica Digitale Integrata dovranno essere applicate nelle scuole secondarie di II grado, in modalità complementare alla didattica in presenza, e in tutte le altre scuole (di ogni ordine e grado), laddove nascessero esigenze importanti di contenimento del contagio fino a un nuovo possibile lockdown, come si dovrà programmare il Piano Scolastico per la DID in funzione del rientro a scuola?
Chi se ne occupa, il Collegio docenti o i Consigli di classe? Entrambi, naturalmente, con le rispettive responsabilità.
Secondo le linee guida ministeriali sta al Collegio docenti definire gli obiettivi generali della DID, specificando criteri e modalità per erogare il servizio, alternando la didattica in presenza a quella a distanza, in chiave complementare, così da permettere al singolo docente di muoversi all’interno di una cornice didattico-progettuale condivisa e all’istituto di garantire una certa omogeneità formativa, seppure tra classi e docenti diversi.
Ai Consigli di classe, invece, spetterà rimodulare quanto definito in sede di Collegio docenti al fine di adeguare le scelte formative dell’istituto ai contenuti disciplinari (ed eventualmente interdisciplinari) e soprattutto agli alunni e alle loro esigenze di crescita, autonomia, responsabilità.
La sfida? Mettere al centro l’alunno sebbene distante. Distante ma al centro.
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