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Rientro a scuola e contagi, cronaca di un disastro annunciato

Sarà anche un’ironia dal gusto amaro, ma con la Pasqua ormai vicina e considerato quanto sta accadendo nella scuola verrebbe da chiosare: “Tutto è compiuto”. Non senza aggiungere: come era stato ampiamente previsto.

E, se si vuole: cronaca di un (ennesimo) disastro annunciato. Già, perché c’è anche l’aggravante della recidività.

Giusto per fare un esempio – notizia fresca – in febbraio nelle scuole dell’Emilia-Romagna più 70% di contagi, mentre in Lombardia la situazione è divenuta semplicemente disastrosa – come del resto in altre regioni – e si estende sempre di più l’area con la DaD per tutti, esattamente come qualche mese fa ma con un bel po’ di contagiati in più. “D’altronde i focolai di varianti sono partiti proprio in classe, col virus «modificato» che corre veloce tra i ragazzi”, scrive il Corriere. Alla faccia di chi, con stupefacente pervicacia, si ostinava a sostenere l’insostenibile, ovvero che le scuole sono un posto sicuro, senza nemmeno capire che, in quanto luogo di assembramento, esse costituiscono come minimo la cassa di risonanza dei contagi che si trasmettono inevitabilmente al di fuori delle mura scolastiche.

Anche se l’autocitazione è esercizio poco elegante, mi sia permesso in via eccezionale di riportare quanto scrivevo qui il 30 dicembre scorso, commentando l’imminente riapertura della scuola in presenza, tanto voluta dall’ex ministro dell’istruzione Azzolina e da una infausta sezione trasversale della politica. “Mentre la pandemia infuria più che mai, mentre al virus originario si sono aggiunte le varianti più contagiose, eccoci allora pronti per un rientro in presenza dal 7 gennaio, evento salutato da alcuni politici con toni entusiastici, forse solo perché in aula loro non ci andranno. Il tutto, ovviamente, mentre i docenti non sono stati considerati categoria prioritaria per la vaccinazione (qualcuno poteva forse nutrire dubbi al riguardo?) Bisogna essere delle cassandre per affermare che ne sortirà un disastro, l’ennesimo? Nello sconforto, viene alla mente la nota locuzione latina: errare humanum est, perseverare autem diabolicum. L’antica saggezza si ripropone. A noi non resterà che il conto da pagare per questo nuovo, clamoroso errore. Un conto che si prefigura molto salato.”.

Il conto salato in effetti è arrivato, puntuale, inesorabile: molti docenti e alunni a casa o in ospedale con il Covid lo stanno già pagando. Grazie di cuore, dunque, ai Grandi Condottieri, a partire da quelli del sommo Viale Trastevere, che con saggezza e lungimiranza hanno tracciato la Via al rozzo e spaurito gregge, accompagnandolo per mano su un sentiero luminoso nel quale solo un manipolo di inveterati e ottusi rompiscatole – lo scrivente incluso – persevera a vedere un tracciato che ha condotto i malcapitati cirenei della scuola alla sommità del Golgota. Ma la Pasqua, si diceva, è ormai prossima. Anche per la scuola? 

Sergio Mantovani

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