Con il rientro a scuola alle porte, il terzo consecutivo in epoca Covid, c’è ancora molta incertezza sulle misure da adottare contro il virus, sia perché queste sono state diffuse in maniera tardiva, quasi a ridosso della riapertura degli istituti, e sia per la possibilità di un loro inasprimento a seconda della situazione epidemiologica.
C’è grande attesa per il rientro a scuola, che avverrà senza obbligo di mascherina e vedrà tornare in classe i docenti che non si sono sottoposti al vaccino anti Covid. Ivana Barbacci, segretaria generale Cisl Scuola, ha commentato la situazione così: “L’auspicio, ovviamente, è che l’emergenza pandemica, rispetto alla quale sono ormai scaduti tutti i termini previsti dai diversi provvedimenti adottati negli anni precedenti, possa considerarsi realmente ed effettivamente superata”.
Il sindacato spera che tutto avvenga in modo sereno: “La scuola ha quanto mai bisogno di poter riprendere con la massima serenità lo svolgimento delle attività in presenza, l’augurio è che possa farlo senza obblighi e costrizioni che possono risultare particolarmente pesanti (si pensi all’uso delle mascherine) specie per gli alunni delle fasce d’età più basse. Nei mesi estivi abbiamo assistito in diversi ambiti a una ripresa di socialità più libera e serena, speriamo che lo stesso clima si possa respirare anche all’interno delle scuole”.
Ma, come puntualizza la Barbacci, per fare ciò tutte le parti coinvolte nel sistema scolastico devono collaborare: “Questo non dovrebbe essere il tempo delle polemiche, ma piuttosto quello di una cura attenta e diligente da parte di tutti i soggetti (Amministrazione scolastica, enti locali, autorità sanitaria), ciascuno secondo le proprie competenze, per giungere preparati al meglio alla riapertura delle scuole. Più che assistere – ha continuato – al rimpallo delle responsabilità, ci piacerebbe vedere ciascuno assumersi senza indugio le proprie. Penso che occorra creare una forte sinergia tra enti locali, uffici scolastici e autorità sanitarie. Guai se si pensa di poter solo continuare a caricare di incombenze i dirigenti scolastici, andando spesso oltre le loro competenze e responsabilità”.
“Per quanto ci riguarda, abbiamo sempre ritenuto giusto attenersi indicazioni e disposizioni sostenute da comprovati livelli di competenza scientifica: una posizione molto chiara, lineare e coerente che la CISL Scuola ha fatto propria senza esitazioni e senza ambiguità fin dall’esplodere della pandemia e che ha trovato ampio riscontro nel senso civico di cui ha dato prova in modo pressoché unanime il personale della scuola. Sentirsi parte di una comunità, scolastica e non solo, significa anche questo: saper coniugare la propria libertà col senso di responsabilità personale e collettiva. Una grande e concreta lezione di educazione civica”, ha concluso la Barbacci, che di recente è stata presa di mira sui social per la sua posizione a proposito del ritorno all’obbligo vaccinale anti Covid dei docenti.
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