Torna a incombere sulla scuola lo spettro del Covid-19. D’altronde, come molti dicono da tempo, era prevedibile, anche in base a ciò che è avvenuto negli scorsi due anni. In Veneto, purtroppo, la situazione sembra stare peggiorando a pochissimi giorni dal rientro a scuola, come riporta il Corriere della Sera.
In questa zona d’Italia i contagi si sono rialzati improvvisamente: solo nelle ultime 24 ore ci sono stati tre decessi e 3.590 nuovi casi, molti di più secondo gli esperti vista la possibilità di fare tamponi fai da te che possibilmente, poi, non vengono registrati e quindi conteggiati ufficialmente.
Molti docenti veneti, come riporta il quotidiano, sono stati subito costretti a indossare nuovamente la mascherina, che quest’anno non è più obbligatoria da disposizioni ministeriali, tranne che in caso di insorgenza di sintomi sospetti riconducibili al Covid in classe, come riportato dal vademecum diffuso alle scuole dal Ministero dell’Istruzione a fine agosto. Molti di loro si dicono inoltre preoccupati per la contagiosità del virus, e molto probabilmente alcuni incominceranno a proteggersi nuovamente contro il Covid per paura, nonostante sia caduto l’obbligo.
Sandra Biolo, segretaria regionale di Cisl Scuola Veneto, ha commentato amaramente la situazione, non mostrandosi, comunque, sorpresa: “Purtroppo, visti i numeri della pandemia registrati quest’estate, era prevedibile un ulteriore aumento in autunno, in particolare con il ritorno in aula. Abbiamo avuto troppa fretta nell’abolire tutte le regole subito, cioè la didattica a distanza, i banchi separati, la mascherina, i controlli, e questo è il prezzo da pagare. Si è preferito far finta che il Covid non esistesse più, ma è un’utopia. E io tremo all’idea dell’arrivo del freddo, quando dovremo chiuderci dentro e non potremo certo far congelare gli alunni tenendo le finestre aperte. E’ vero che i ragazzi hanno sofferto molto l’isolamento e la Dad, ma forse abbiamo abbassato eccessivamente la guardia. Qualche regola, come la mascherina in classe, la si poteva lasciare, anche perché tra gli studenti i vaccinati non sono molti, soprattutto alle elementari e alle medie”.
“La Regione ha deciso di mantenere il monitoraggio sull’andamento della pandemia nelle scuole — assicura Carmela Palumbo, direttrice dell’Ufficio scolastico regionale —. Ogni Usl tiene sotto controllo il proprio territorio, così potremo capire se davvero sussista una ripresa dei contagi nel Veneto o solo in qualche zona. Adesso è ancora prematuro parlarne, non possiamo che rispettare quanto disposto dal governo. C’è però libertà per tutti, insegnanti e allievi, di portare la mascherina se lo ritengono opportuno, anche se non è più obbligatoria”. Insomma, al momento si è in una situazione di stallo, in attesa di capire quale sarà l’evolversi degli eventi.
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