“Sono tanti i provvedimenti che mancano, a pochi giorni dall’inizio della scuola, per assicurare il rientro in sicurezza e garantire il diritto allo studio e non si tratta solo di mascherine e di banchi monoposto, anche se ad oggi ne abbiamo disponibili solo 100.000 su 2.400.000”.
A dirlo è la FLC CGIL che con un comunicato stampa dell’8 settembre segnala i tanti problemi in questo difficile avvio di anno scolastico.
Innanzitutto le cattedre vuote: “Dai decreti pubblicati sui siti ufficiali degli uffici scolastici regionali emerge che le immissioni in ruolo, ad oggi, sono poco più di 22 mila su un contingente di 85 mila, meno del 30% dunque di quanto autorizzato, mentre le richieste per la call veloce come era largamente previsto, superano di poco le 2mila unità”.
In merito alle supplenze, per quest’anno forse non si arriverà a 250 mila, ma di sicuro raggiungerà l’altrettanto spaventosa cifra di 200 mila unità.
La FLC ricorda anche la carenza di personale ATA: “Sono necessari provvedimenti straordinari sugli organici, anche su quello ATA, che, vista l’esigenza di costante igienizzazione richiesta dalla pandemia, va profondamente rivisto assicurando in ognuno dei 42.000 plessi scolastici italiani, almeno 1 collaboratore scolastico in più”.
Mancano anche i DSGA: “Tantissime segreterie sono senza direttore dei servizi, il concorso per queste figure ha coperto solo 1100 posti sui 3378 disponibili. Va risolta questa annosa questione facendo subito il concorso riservato ai Facenti Funzioni DSGA con tre anni di incarico”.
Il Sindacato Scuola richiama anche la “stortura”, riguardante i docenti dell’organico aggiuntivo, che ne consente il licenziamento senza alcun indennizzo in caso di didattica a distanza. E chiede anche di “superare le norme che impediscono di convocare un supplente fin dal primo giorno di assenza del titolare (questa possibilità non deve valere solo per gli eventuali supplenti nominati per l’emergenza COVID)”.
Non poteva mancare anche un cenno alle GPS: “I numerosi errori contenuti nelle nuove graduatorie per le supplenze (GPS) stanno mettendo a dura prova la tenuta dell’intero sistema, anche per l’indisponibilità del MI a correggerli centralmente invece di scaricare quest’onere, in un periodo di per sé complicato, sugli uffici territoriali e sulle scuole”.
E inoltre chiede un intervento riguardo ai “lavoratori fragili” e al loro utilizzo anche laddove emergesse l’esigenza di mettere in quarantena il personale. “Il Ministero batta un colpo e concordi per via contrattuale questa materia, come da impegno preso nel protocollo sulla sicurezza del 6 agosto scorso”.
“Occorrono misure rapide ed efficaci – conclude – e relazioni sindacali costanti e corrette. Se è vero che la riapertura delle scuole in presenza e in sicurezza è la priorità delle priorità per il Paese, serve un’assunzione di responsabilità da parte del governo nel suo complesso per affrontare e risolvere questi problemi aperti”.
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