La Ministra dell’Istruzione Lucia Azzolina è intervenuta a ‘In Onda’, il programma condotto da Luca Telese e David Parenzo su La7 in cui ha parlato ancora del rientro a scuola.
Rientro a scuola: i banchi singoli sono un investimento per il futuro
Prima di tutto, Azzolina rassicura: Le scuole il 14 settembre riapriranno, le famiglie devono stare tranquille ed evitare di sentire i campanelli di allarme dei Salvini di turno”.
Ma la discussione in studio si è concentrata anche sui banchi singoli, che a detta del Ministero dell’Istruzione, saranno pronti per l’inizio del nuovo anno.
Lucia Azzolina, a tal proposito, invita a gettare lo sguardo più in là del prossimo anno scolastico: “Comprare nuovi banchi è il modo migliore che abbiamo per guadagnare spazio”. Ma è anche vero, ha aggiunto, che “i banchi oggi ci servono per distanziare ma un giorno anche per avvicinare: sono pensati per una innovazione didattica”.
In poche parole, secondo la Ministra, i banchi “servono anche per il futuro non solo per il presente. E’ un investimento”.
La misurazione della febbre e l’importanza dei genitori
Il Ministro dell’Istruzione ha poi ribadito alcuni concetti chiave inerenti il ritorno a scuola: “La misurazione della febbre, della temperatura in via precauzionale va fatta a casa“, dice ancora Azzolina rispondendo a una domanda sulla possibilità di misurare la temperatura agli studenti a scuola.
Poi richiamato a “un’assunzione di responsabilità” da parte dei genitori che sanno di dover “misurare la temperatura prima, per evitare di contagiare dopo”.
Azzolina ha anche precisato, a proposito della sanificazione dei locali scolastici che questa è prevista “se c’è un caso di Covid, se no ci sta l’igienizzazione normale. Avremo saponi, igienizzanti, ma la sanificazione si fa nei casi di Covid”.
A proposito di distanziamento, la Ministra ha spiegato: “Nelle linee guida per i bambini della scuola infanzia non è previsto il distanziamento, è scritto che devono esserci gruppi piccoli”, ha poi spiegato la Azzolina, che ha sottolineato che il ministero della Salute “non ha dato un rapporto numerico”, ma “è chiaro che ci vogliono più insegnanti”.