A ridosso del rientro a scuola, il prossimo 14 settembre, mentre parliamo tanto (ma non abbastanza) di docenti fragili, a rischio di contrarre il Coronavirus, data l’anagrafica elevata che li rende particolarmente vulnerabili (oltre 300 mila docenti hanno più di 55 anni), ecco che ci imbattiamo in un’interessante ricerca sui lavori migliori e quelli peggiori dal punto di vista della salute. E come c’era da immaginare, accanto ai dati rassicuranti sui bassi rischi della professione insegnante quanto a salute generale, che colloca gli insegnanti di scuola media al settimo posto della classifica, tra i lavori tutto sommato più sicuri, specie in fatto di postura; dall’altra sponda ci preoccupano i dati riguardanti le probabilità di contrarre un’infezione da Coronavirus, laddove le condizioni di lavoro non consentissero, come temiamo, il rispetto delle precauzioni minime, quali il distanziamento, su cui tanto si argomenta in questi giorni.
Ma diamo un’occhiata alla classifica.
I 10 lavori migliori per la salute generale sono:
1. Contabili
2. Programmatori
3. Manager Informatici
4. Marketing Manager
5. Avvocati
6. Fisici
7. Insegnanti di scuola media
8. Rivenditori al dettaglio
9. Architetti
10. Ricercatori scientifici
Come ci spiegano gli autori della ricerca, Kaizen e Lenstore, rispettivamente agenzia londinese di Digital PR e azienda produttrice di lenti a contatto, ciò che rende salutare il mestiere dell’insegnante (di scuola media) è il fatto che i docenti non siano soggetti a movimenti rischiosi per la postura e spendano gran parte del tempo (o così dovrebbe essere) in un ambiente sicuro e confortevole.
Dal punto di vista dei problemi muscolari e delle articolazioni, addirittura, gli insegnanti sono i primi in classifica: ciò significa che hanno meno problemi degli altri. Quali variabili sono state prese in considerazione? Il tempo speso a piegarsi; il tempo speso a inginocchiarsi, accovacciarsi, strisciare; il tempo speso a ripetere gli stessi movimenti. E siamo certi, leggendo questi criteri, che i maestri di scuola primaria o di scuola dell’infanzia, non raggiungerebbero la vetta della classifica come hanno fatto i colleghi della secondaria.
Gli insegnanti di scuola media, inoltre, figurano decimi tra le professioni meno a rischio di incontrare pericoli. Coloro che praticano questa professione, infatti, non sono particolarmente esposti ad agenti contaminanti, radiazioni o attrezzi pericolosi.
Quanto ci turba, invece, come abbiamo preannunciato, è il risultato relativo al rischio di infezione, che prende in considerazione l’esposizione a malattie e infezioni e la prossimità fisica, criteri rispetto ai quali la professione insegnante si colloca al 25° posto su 48 professioni. La prossimità, sebbene sia la cifra della didattica, oggi diventa un pericolo.
Insomma, torniamo alla questione di sempre: mascherina o non mascherina, ciò che conta più di tutto è il distanziamento, è lì che ci giochiamo il meglio della nostra partita contro il virus.
Per l’infografica online della ricerca clicca qui: https://www.lenstore.it/ricerca/migliori-e-peggiori-lavori-per-la-salute/
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