Più che l’ imperativo categorico kantiano a cui si appella il presidente Conte per il rientro a scuola, io proverei a smontare il sillogismo aristotelico fatto proprio dal governo:
a) se sei contro l’apertura della scuola il 14 settembre, sei un sabotatore;
b) se sei un sabotatore, fai parte dell’opposizione;
c) se fai parte dell’opposizione, vuoi far cadere il governo.
E’ un falso sillogismo, fatto proprio anche da alcuni mass media e da alcuni sindacati della scuola che appoggiano il governo, per paura che possa ritornare Salvini.
Ebbene io voglio dimostrare che:
1. se sei contro l’apertura della scuola il 14 settembre, non necessariamente sei un sabotatore, anzi stai consigliando il governo per il meglio;
2. se sei contro l’apertura della scuola il 14 settembre, non necessariamente sei dell’opposizione;
3. se sei contro l’apertura della scuola il 14 settembre, non necessariamente vuoi far cadere il governo e non è detto che il governo cada.
Come ho scritto in un precedente appello a tutti i sindacati della scuola rivolto a tutti gli operatori della scuola, senza differenziazioni di ruolo e di appartenenza politica o sindacale, non si può riaprire la scuola il 14 settembre
1. perché i banchi richiesti non arriveranno in tempo;
2. perché i lavori di edilizia leggera non sono ancora iniziati;
3. perché nuovi spazi non sono stati trovati;
4. perché l’organico aggiuntivo non è stato ancora nominato e non è sufficiente per sdoppiare le classi.
Inoltre molte scuole sono seggio elettorale(il tentativo di trovare altre sedi per le votazioni è miseramente fallito) e quindi si tratta di aprirle in questo caso per pochi giorni e subito richiuderle, portare molta gente nelle scuole con il rischio che vi siano anche positivi contagiosi del Covid 19 e dover risanificare i locali scolastici che i collaboratori scolatici avranno prima pulito con tanta abnegazione.
A me sembra che la proposta di rinviare l’apertura della scuola il 24 settembre, sia un suggerimento di buon senso e non sia eversiva. Anche i genitori che si temono in quanto elettori capiranno, volendo sì far riaprire la scuola, ma in sicurezza per i loro figli.
Impiccandosi all’apertura del 14 settembre, veramente il governo si espone a critiche e rischia di cadere.
Invece, spostando di una settimana l’inizio delle lezioni, ci sarebbe più tempo per avere i banchi richiesti, per far iniziare i lavori, per trovare gli spazi necessari, per nominare l’organico aggiuntivo, per assumere i medici in ogni scuola.
Con questa folle corsa contro il tempo e contro ogni razionalità, il governo ,e non solo la ministra dell’Istruzione Azzolina, rischia di rompersi l’osso del collo e veramente si spalancano le porte alla destra.
Ricordate che sbagliando sulla scuola (e sulla riforma costituzionale), Renzi si è giocato la sua leadership.
Eugenio Tipaldi