Il Ministero, nelle sue indicazioni operative del 21 agosto funzionali al rientro a scuola, ci preannuncia un deciso miglioramento delle performance dei test diagnostici.
In arrivo i test diagnostici rapidi per individuare i soggetti infetti. Quanto rapidi? Si parla di 30 minuti. Il test diagnostico rapido risponde sì o no alla presenza del virus mediante una banda fluorescente e il gioco è fatto. Oltretutto non si richiedono apparecchiature di laboratorio particolarmente sofisticate, tanto che sarà possibile effettuare il test in semplici punti di assistenza (“point of care”) presso i medici di famiglia o i pediatri, persino da personale sanitario che non ha una formazione specialistica.
Il risvolto della medaglia: più rapidità, meno qualità. Meno certezza della diagnosi in pratica. Infatti pare che i test diagnostici rapidi siano meno sensibili di quelli classici di laboratorio. Che significa meno sensibili? Che presentano margini di errore più ampio. Fino al 15%. In altre parole: ogni 100 soggetti infetti, tendenzialmente 15 non vengono identificati. Attualmente si lavora sul miglioramento di questa performance. Nel frattempo attendiamo con ansia la loro diffusione per facilitare il nostro rientro a scuola a ostacoli.
"Urge fare entrare lo studio della storia contemporanea nelle scuole affinché i fatti accaduti nel…
La scuola allo schermo: si intitola così un interessante progetto dell’Indire per promuovere nelle scuole…
Nelle scuole elementari e medie del Giappone sempre più ragazzi disertano le lezioni, per il…
La Flc Cgil è scesa in piazza, giovedì 31 ottobre, per uno sciopero generale che…
L’inserimento graduale delle nuove tecnologie tra cui l’intelligenza artificiale all’interno del contesto educativo scolastico sta…
Sono numerosi gli interpelli pubblicati nei vari siti istituzionali degli uffici scolastici provinciali di tutta…