I dati incredibili del Ministero sui contagi, di cui abbiamo già riferito più volte, galvanizzano i sostenitori del Governo. “La scuola in presenza non era un azzardo,” ha dichiarato Rossano Sasso, sottosegretario del ministero dell’Istruzione subito dopo l’audizione del Ministro Bianchi.
“Bisogna continuare a lavorare affinché l’anno scolastico prosegua secondo i programmi”, ma la tendenza dovrà essere quella di monitorare i contagi in maniera sistematica e con cadenza regolare. Insomma, bisognerà “rafforzare il rilevamento e il tracciamento dei contagi – continua sempre il sottosegretario -, le strutture sanitarie territoriali sono sotto pressione e non possono evadere tutte le richieste senza un adeguato supporto da parte delle strutture dello Stato. Non lasciamo soli dirigenti scolastici, insegnanti, lavoratori della scuola e famiglie”.
“La percentuale delle classi relegate integralmente in didattica a distanza è assai contenuta al momento e sarà sempre più marginale se riusciremo a investire massicciamente sugli impianti di aerazione, sui dispositivi di ventilazione meccanica e sui purificatori d’aria”. Una battaglia, quella sull’aerazione delle classi, che è da sempre quella del sottosegretario Sasso.
Ricordiamo che i dati presentati dal ministro Bianchi ci mostrano che le classi interamente in DaD sarebbero appena il 6,6% del totale. E – cosa ancora più incredibile – le classi con didattica mista ovvero con parte dei ragazzi in presenza e qualche alunno in casa (positivo o in quarantena) ammonterebbero al 13% del numero complessivo di classi in presenza (circa 40mila, come numero assoluto).
Numeri che in certi casi sul fronte regionale precipitano addirittura, se pensiamo che in Calabria la percentuale di classi in DaD sarebbe di appena il 2,9%, laddove il dato relativo alla didattica mista toccherebbe appena il 7,9%.
Vittoria Casa, presidente della commissione Cultura Scienza e Istruzione in quota 5 stelle, sul tema dichiara: “I dati oggi forniti dal ministro dell’Istruzione danno un quadro esaustivo della situazione. È evidente che, nonostante tutte le difficoltà contingenti, il principio delle scuole aperte si è confermato come corretto, preservando dalla didattica a distanza – con tutti gli enormi problemi connessi – più del 90% dei nostri studenti”.
“Dopo due anni di pandemia, il lavoro di monitoraggio del Ministero ci permette di escludere in via definitiva un ricorso generalizzato alla Dad. Ora, utilizzando i numeri a disposizione, occorre soprattutto precisare e migliorare il sistema delle regole per le quarantene, evitando innanzitutto la discriminazione degli studenti non vaccinati.
Insomma, il sistema tiene, secondo la presidente della commissione Cultura. “Gli obiettivi fondamentali, per tutti, sono massimizzare la scuola in presenza, recuperare i gap formativi, contrastare fortemente il diffuso disagio psicologico e la dispersione scolastica. Si può e si deve continuare a lavorare per concludere regolarmente l’anno scolastico”, conclude Vittoria Casa.
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