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Rientro a scuola, in Campania medie 25 gennaio e superiori 1° febbraio: ma l’ultima parola è dei presidi [ORDINANZA]

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In Campania l’ultima parola sul ritorno in classe degli studenti della scuola media e superiore spetterà ai presidi. Lo ha stabilito l’Ordinanza del 22 gennaio, in via di pubblicazione, secondo la quale “le scuole secondarie di primo grado riprenderanno le proprie attività in presenza dal giorno 25 gennaio 2021, fatta salva ogni verifica e determinazione di competenza dei Sindaci e dei Dirigenti scolastici in relazione a specifici contesti”.

I doveri dei dirigenti

“Si richiamano i Dirigenti scolastici – si legge nell’Ordinanza – all’obbligo di rispetto dei requisiti generali di sicurezza, alla puntuale attuazione dei rispettivi Piani di sicurezza anti-covid e alle relative responsabilità”.

Sempre per la scuola media, si demanda “all’Unità di crisi regionale di definire ed attuare sollecitamente, d’intesa con le AASSLL, il modello organizzativo più idoneo, anche in relazione ai singoli contesti territoriali, per la realizzazione del monitoraggio e/o screening sul personale, docente e non docente, della scuola, attraverso i medici di medicina generale; nonchè sugli alunni delle classi e/o plessi presso i quali si riscontrino casi di positività, preferibilmente presso le sedi scolastiche, d’intesa con i Dirigenti scolastici. È demandato alle AASSLL altresì di verificare la sussistenza delle condizioni di sicurezza sanitaria nelle scuole”.

Le condizioni

Sempre se rispetteranno “ogni verifica e determinazione di competenza dei Sindaci e dei Dirigenti scolastici in relazione a specifici contesti”, il giunta regionale ha stabilito che “a far data dal 1 febbraio 2021 è consentita la ripresa delle attività in presenza delle scuole secondarie di secondo grado, alle condizioni e nei limiti previsti dall’art.1, comma 10, lett.s) del DPCM 14 gennaio 2021”.

Anche su questo ambito scolastico, la Regione guidata da Vincenzo De Luca richiama a che “i Dirigenti scolastici all’obbligo di rispetto dei requisiti generali di sicurezza, alla puntuale attuazione dei rispettivi Piani di sicurezza anti-covid e alle relative responsabilità”. Ed è sempre “demandato alle AASSLL di verificare la sussistenza delle condizioni di sicurezza sanitaria nelle scuole”.

Lezioni in presenza e DaD: la percentuale varia


Allo stesso modo, spetta i dirigenti scolastici, “sulla base dei singoli contesti, la definizione, nell’ambito della popolazione studentesca di propria competenza, della percentuale di studenti in presenza, nell’ambito dei limiti minimo e massimo (50 % e 75 %) previsti dall’art.1, comma 10, lett. s) del DPCM 14 gennaio 2021. E’ in ogni caso raccomandata l’adozione di criteri prudenziali, al fine di assicurare le condizioni di maggiore sicurezza nella fruizione delle attività in presenza”.

La giunta De Luca si raccomanda sempre “ai Dirigenti scolastici di ogni ordine e grado di assicurare, su richiesta, la fruizione dell’attività didattica a distanza, nella misura massima consentita, agli alunni con situazioni di fragilità del sistema immunitario, proprie ovvero di persone conviventi.

Inoltre, “ai Rettori delle Università campane è raccomandata l’adozione di piani di organizzazione della didattica e delle attività curriculari che prevedano lo svolgimento delle attività a distanza, salve specifiche necessità di espletamento delle attività in presenza”.

Servizi aggiuntivi del TPL

La Regione, infine, prevede l’attivazione dei servizi aggiuntivi del TPL, in conformità alle previsioni dei programmi integrativi in corso di approvazione presso le competenti Prefetture sulla base delle risultanze dei tavoli attivati ai sensi dell’art.1, comma 10, lett. s) del DPCM 14 gennaio 2021, in tempo utile a consentire l’operatività dei servizi alla data del 1 febbraio 2021, nel rispetto delle vigenti disposizioni in tema di limiti alle presenze a bordo dei mezzi e delle altre disposizioni vigenti”.

E, se “necessario e su richiesta dei Comuni”, si autorizza il “supporto dei volontari della protezione civile, nelle aree a maggiori rischio di assembramenti nei pressi degli istituti scolastici (in particolare, laddove si registrino concentrazione di plessi) e – in sinergia con il personale delle Aziende di trasporto pubblico locale – degli snodi critici del sistema di TPL (ad esempio, stazioni di interscambio), al fine di favorire l’ordinato afflusso e deflusso dei viaggiatori e per la dissuasione di condotte non rispettose”.