Ancora esiste molta incertezza sul fatto del rientro a scuola in presenza della scuola secondaria di II grado subito dopo la Befana. Se realmente si dovesse rientrare a scuola in presenza a partire dal 7 gennaio prossimo, c’è da chiedersi, visto che ci sarà un 25% di studenti che dovranno seguire a distanza, se continueranno ad esistere ancora le video lezioni sincrone e asincrone.
A ben vedere, nel CCNI sulla DDI, all’art.2, comma 2, è scritto che, fermo restando l’orario di servizio settimanale dei docenti stabilito dal CCNL, la DDI si svolge in ottemperanza a quanto previsto dalle Linee Guida di cui al Decreto del Ministro dell’Istruzione n. 89 del 7 agosto 2020 per come declinate dalle istituzioni scolastiche nell’apposito piano scolastico.
Nello stesso Decreto Ministeriale è spiegato come organizzare la Didattica Digitale Integrata: in buona sostanza ogni istituzione scolastica del Sistema nazionale di istruzione e formazione definisce le modalità di realizzazione della didattica digitale integrata, in un equilibrato bilanciamento tra attività sincrone e asincrone.
Con il rientro a scuola per il 75% degli studenti subito dopo l’Epifania, sempre che lo stato epidemiologico lo consenta, la didattica a distanza in modalità sincrona resterà attivo per il 25% degli studenti che resteranno a casa.
Poichè gli studenti che seguiranno le lezioni a distanza, ruoteranno secondo turni stabiliti e organizzati dalla singola scuola, pare evidente che non dovrebbe essere più necessario l’equilibrato bilanciamento tra attività sincrone e asincrone.
Tornando alla didattica in presenza, le attività si svolgeranno a scuola con gli studenti per il 100% dell’orario scolastico. Saranno gli stessi alunni a turnare in una divisione del 75% che seguiranno la lezione dal vivo e un 25% che la seguiranno da casa a distanza. Stando cosi le cose, avrebbe poco senso il continuare a svolgere attività asincrona, che potrebbe restare soltanto nel caso di compensazione in caso di riduzione dell’orario settimanale per motivi non solo di causa forza maggiore.
Su questo argomento, il ministero dell’Istruzione, proprio per favorire una migliore ripresa dell’attività didattica in presenza, sarebbe bene che fornisse dei chiarimenti: lo svolgimento delle attività asincrone in caso del rientro a scuola in presenza potrebbe essere lecito dal 7 gennaio?
A nostro avviso avrebbe poco senso l’attività asincrona se la scuola riprende in presenza per il 75% degli studenti.
ùA meno che il suo ricorso dovesse compensare qualche recupero orario dovuto alla riduzione dell’unità oraria.
Oppure, sempre per giustificare la somministrazione di una parte di lezioni non sincrone, vi siano motivazioni legate a possibili sovrapposizioni di classi (ad esempio tra il turno mattutino e quello pomeridiano), oppure logistiche (ad esempio legate agli arrivi e alle partenze dei pullman utilizzati dagli studenti delle scuole di provincia) o ancora di carattere sanitario (ad esempio la collocazione forzata di classi numerose solo in aule più grandi e che quindi necessitano si sdoppiamenti e doppi turni).
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