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Rientro a scuola in Sicilia? A macchia di leopardo e a richiesta

Quando inizia la scuola in Sicilia? Per l’assessore all’Istruzione Roberto La Galla, intervistato dal quotidiano La Sicilia del 1° settembre, la scuola inizia il 24, dopo il referendum del 20 e 21 settembre, ma solo per quegli Istituti sedi di seggio elettorale. Subito dopo però si affretta a dire: “alla luce di esigenze particolari che potrebbero sorgere nelle scuole, saranno autorizzati anche tutti gli altri istituti che ritengono necessario posticipare la partenza delle lezioni a quella data”.  E infatti lo stesso giornale di Catania, in prima pagina, titola: “Dalla Regione l’ok: tutti gli Istituti potranno ripartire il 24”. 

Per altro verso su Repubblica, sempre l’assessore Lagalla, dichiara: “In Sicilia la scuola è pronta a partire. L’anno scolastico inizierà regolarmente (dunque il 14 settembre- ndr), con modularità e con l’eccezione degli istituti sedi di seggi elettorali per il referendum del 20 e 21 settembre”.

A cui fa da appiglio la circolare dall’Assessorato: “Le istituzioni scolastiche, che saranno utilizzate quali sedi della prossima consultazione referendaria nei giorni 20 e 21 settembre 2020, hanno facoltà di determinare l’inizio delle lezioni a far data dal 24 settembre 2020 ferma restando l’esigenza del rispetto delle previsioni di cui all’art. 74, comma 3, del D.lgs. n. 297/1994”.
Ma allora quando inizia la scuola in Sicilia? Il 14 o il 24 settembre? Tenuto conto che in Sicilia sono circa il 40%, quasi la metà dunque, le scuole sede di seggio, si può calcolare che oltre 1.500 scuole resteranno chiuse fino al 24 settembre, ma anche il restante 60% può richiedere di posticipare al 24, come l’assessore ha dichiarato a La Sicilia. 

Quando si parla di confusione, incertezze, ambiguità, che la politica superficialmente spande,  come esempio si possono ben portare queste dichiarazioni e le circolari che con ogni probabilità nascono per accontentare e blandire dirigenti e personale che dovranno fare più in fretta rispetto ad altri i quali si trovano invece a gestire meglio i tempi per l’avvio del nuovo anno. 

Infatti, se le scuole nell’Isola aprissero “regolarmente” il 14, significherebbe, come avviene nelle altre Regioni, che richiuderebbero qualche giorno prima del 20 e riaprirebbero qualche giorno dopo il 21, mentre per l’assessore, onde evitare le spese della doppia sanificazione, gli istituti sedi di seggio apriranno il 24, facendo nello stesso tempo respirare i dirigenti, che così disporranno di più tempo per sistemare gli istituti, e “invidiare” (?) tutti gli altri, che dovranno affrettarsi a organizzare gli ingressi. 

Dunque in Sicilia le scuole non riaprono regolarmente tutte il 14, perché “regolare” non lo è: la metà circa inizia il 14 l’altra metà il 24, con una doppia ambigua scelta che sicuramente genera dubbi, anche perché si porranno casi di istituti sedi di seggio elettorale, ma con succursali dove non si vota: come ci si regolerà, il 14 o il 24? Ai dirigenti il compito di fare la richiesta del posticipo, uniformando la data di ingresso; ma anche tutti gli altri dirigenti, dell’altra metà di tutte le scuole della Sicilia, potranno farlo. E se potranno farlo, quando sarà  informata l’utenza e il personale? E si può affermare che in Sicilia è tutto “regolare”?

Nell’attesa tuttavia che tale regolarità divenga “regolare”, rimane sempre la domanda: quando riapriranno le scuole in Sicilia?  A questo punto si può ben sussurrare: a “macchia di leopardo”, sperando che qualcuno lo smacchi. 

Pasquale Almirante

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