Sulle recenti dichiarazioni del Sottosegretario Sileri parliamo con Stefania Sambataro vicepresidente del Comitato IdeaScuola.
In un’intervista rilasciata a Pietro Senaldi per Libero Quotidiano, in merito al prossimo rientro in aula, in riferimento ai bambini sotto i 12 anni non vaccinabili Sileri aveva dichiarato: “La variante Delta infatti si trasmette molto più facilmente di quella originaria, mascherine e distanziamento non bastano. L’unica via è far circolare il virus tra i bambini, che salvo rarissimi casi non stanno male, è immunizzare gli adulti, che così non si contagiano”.
Il Comitato di cui fa parte Staefania Sambataro si pone il fine di contrastare, nell’immediato, gli impatti dell’epidemia di Covid-19 in corso, perseguendo le condizioni ottimali per la tutela della salute di tutte le componenti della Scuola Italiana: studenti, famiglie, personale docente e non docente, utilizzando senza alcuna preclusione pregiudiziale ogni risorsa disponibile per garantire il contemporaneo rispetto dei diritti fondamentali alla salute e all’istruzione.
Dott.ssa Sambataro, quali sono state le reazioni delle famiglie e dei docenti che rappresentate quando hanno letto queste dichiarazioni del sottosegretario Sileri?
Reputiamo che quanto affermato dal Sottosegretario Sileri sia gravissimo.
Da quando è uscita la sua intervista siamo stati letteralmente subissati di richieste di chiarimenti, le centinaia di famiglie e docenti che rappresentiamo non riescono a comprendere come sia possibile che a 18 mesi dal primo stop alle lezioni in presenza a causa del dilagare della pandemia, l’unica soluzione che si sia trovata sia quella di mettere a rischio la salute dei bambini, lasciandoli infettare con un virus di cui ancora non conosciamo le conseguenze per la salute nel lungo periodo.
Ma se la popolazione più a rischio è protetta dal vaccino perché dovrebbe essere un problema ?
Innanzitutto, sebbene il vaccino sia di enorme aiuto nella lotta alla pandemia, non è al momento la soluzione unica come dimostrano gli svariati casi di trasmissione del virus anche da/fra persone vaccinate in UK ed Israele. Ad oggi non sappiamo quanto duri la copertura vaccinale ed i soggetti vaccinati durante i primi mesi dell’anno – proprio i più fragili – potrebbero non essere coperti dal vaccino ad ottobre/dicembre. I bambini possono trasmettere il virus a nonni, persone fragili ed anche gli stessi docenti, adulti per i quali il vaccino potrebbe non essere sufficiente.
Molti esperti concordano che i rischi alla salute dell’infezione covid19 nei bambini siano trascurabili, il contagio per via naturale avrebbe il beneficio di far raggiungere più tempestivamente l’immunità di gregge. Cosa non vi convince di questa posizione?
Sebbene il rischio di malattia grave o morte per Covid-19 è considerato basso nei bambini e nei giovani, molti studi indicano che il COVID-19 può avere un impatto a lungo termine anche sui più piccoli, compresi quelli con COVID-19 asintomatico/paucisintomatico, evidenziando la necessità per i pediatri, gli esperti di salute mentale e i responsabili politici di attuare misure per ridurre l’impatto della pandemia sulla salute dei bambini.
Bisogna inoltre considerare che tanti bambini nel nostro paese hanno patologie a rischio (immunodepressione, patologie endocrinologiche, a carico dell’apparato cardiovascolare, solo per citare qualche esempio), 1 bambino su 5 è sovrappeso e 1 su 10 soffre di obesità; bambini che rischiano di sviluppare forme gravi della malattia.
Nel Regno Unito hanno già intrapreso questa strada ed altri paesi in Europa, come la Francia, stanno adottando il principio secondo il quale se gli adulti sono vaccinati si può ipotizzare un ritorno alla normalità anche per i bambini con scuola in presenza.
Perchè l’Italia dovrebbe avere un approccio diverso?
I dati che arrivano dal Regno Unito sulle conseguenze della variante Delta indicano 40 bambini ricoverati per Covid19 ogni giorno (dato in aumento) e oltre 1.000.000 di bambini assenti a scuola la settimana scorsa(12-18 Luglio2021).Noi chiediamo che proprio alla luce di ciò che sta accadendo negli UK con la variante Delta, uno dei paesi con il più alto livello di adulti con vaccinazione completa, bisogna tenere alta la guardia. Se mascherine e distanziamento (tra l’altro indicato come bypassabile dal CTS, verbale 12/7) non sono sufficienti a proteggere i bambini dal contagio, che si intervenga seriamente per mettere in sicurezza le scuole. È inaccettabile che i bambini vengano esposti volontariamente al contagio quando dovrebbero essere i più tutelati ad iniziare proprio dal Ministero della Salute: non sono numeri sacrificabili!
A chi vi rivolgete?
Ovviamente a tutte le autorità competenti, ma in particolare lanciamo un appello ai Sindacati, in vista del loro prossimo incontro del 27/7 con il MI, affinché prendano posizione ferma e decisa contro un rientro in aula non in sicurezza a tutela di tutti i lavoratori, ricordando che anche gli alunni sono considerati tali, non derogando a quanto previsto dal TU.
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