C’è sconcerto e preoccupazione fra i dirigenti scolastici del Piemonte per una ordinanza firmata poche ore fa dal Governatore regionale Alberto Cirio che potrebbe complicare ulteriormente il rientro a scuola.
Il provvedimento prevede che scuole dovranno “adoperarsi con ogni mezzo a disposizione al fine di procedere alla misurazione della temperatura corporea agli studenti prima dell’inizio dell’attività didattica”.
“Nel caso in cui per comprovate ragioni di carenza di personale o altre motivazioni oggettive non si riesca a provvedere alla raccomandazione di cui sopra – si legge ancora nell’ordinanza – le scuole di ogni ordine e grado del Piemonte verificano giornalmente l’avvenuta misurazione della temperatura corporea agli alunni da parte delle famiglie”
Per raggiungere lo scopo ogni scuola dovrà predisporre modalità organizzative avvalendosi alternativamente di:
· modello di autocertificazione;
· diario scolastico;
· registro elettronico o altri strumenti digitali.
Ma cosa succederà se l’alunno arriva a scuola senza documentazione adeguata?
Il Presidente regionale ha pensato anche a queste eventualità precisando: “Nel caso in cui un alunno si presentasse sprovvisto della certificazione attestante l’avvenuta misurazione, la scuola è tenuta a rilevare la temperatura per verificare l’assenza di situazioni febbrili prima dell’inizio dell’attività didattica”.
Non è neppure il caso di evidenziare che i controlli imposti dall’ordinanza regionale complicheranno non poco le operazioni di ingresso a scuola, in quanto ogni giorno gli alunni dovranno presentare la dichiarazione e, ove ne fossero sprovvisti, essere sottoposti al controllo della temperatura.
La procedura dovrà essere messa in atto già a partire da lunedì 14 ma non è detto che le scuole riescano ad organizzarsi in così poco tempo (tra l’altro c’è anche il problema – non del tutto secondario – di dotarsi di termoscanner).
Antonello Giannelli, presidente dell’ANP, così commenta: “Mi sembra una iniziativa del tutto inopportuna anche perché in contrasto con le misure già concordate a livello nazionale. Credo che su una materia come questa bisognerebbe procedere in modo uniforme su tutto il territorio nazionale. Interverremo immediatamente perché la situazione si chiarisca.
Nei social si leggono già molte proteste di dirigenti scolastici e anche nel profilo FB del Presidente Cirio le critiche si sprecano.
In tanti fanno rilevare che una disposizione di questo genere a tre giorni dall’avvio delle lezioni rischia davvero di mettere in ginocchio l’organizzazione del rientro.