A causa dell’emergenza COVID-19, tutte le scuole stanno riorganizzando i loro spazi per la riapertura a settembre.
Questo però porta con sé alcuni rischi, come la dispersione di veri e propri patrimoni, costituiti dalle tracce materiali che costituiscono storia e identità della singola scuola. Si tratta di oggetti didattici in disuso, arredi, materiali prodotti da insegnanti e alunni, quaderni, documenti di archivio e libri.
La denuncia arriva dalla Società Italiana per lo Studio del Patrimonio Storico Educativo (SIPSE), appoggiata da Indire nell’invitare i Dirigenti scolastici delle scuole di ogni ordine e grado a tutelare questo patrimonio culturale-didattico.
Questo è il testo dell’appello inviato ai DS:
«A seguito dell’emergenza COVID-19, le scuole sono al centro di un grande sforzo riorganizzativo in vista della riapertura in sicurezza a settembre per il nuovo anno scolastico. La ricerca e la predisposizione di nuove aule. che permettano di ampliare lo spazio a disposizione di studenti e docenti. e di rispettare il distanziamento. sono al centro dell’impegno dei lavoratori del mondo della scuola. Nella consapevolezza della assoluta priorità della riapertura in tutta sicurezza e del rispetto delle norme, in quanto associazione scientifica nazionale che si occupa dello studio, valorizzazione e tutela dei beni culturali delle scuole, la Società Italiana per lo Studio del Patrimonio Storico Educativo ǀ SIPSE si sente in dovere di porsi a fianco della comunità scolastica affinché la ricerca di nuovi spazi non si trasformi in un’occasione di dispersione del patrimonio culturale presente presso le scuole e costituito da archivi, collezioni scientifiche, musei e collezioni librarie storiche, come già auspicato rispetto alle biblioteche scolastiche anche dall’associazione Forum del Libro in data 27 giugno u.s.
Questi beni si trovano oggi molto spesso raccolti, in maniera più o meno ordinata, in locali in disuso quali aule dismesse e stanze adibite a deposito che – a quanto si apprende – saranno probabilmente proprio quegli spazi che durante i mesi estivi potrebbero essere sgomberati celermente. Il rischio quindi di dispersione di questo patrimonio appare quanto mai concreto e ancora più grave in quanto irreversibile.
Per queste ragioni desideriamo richiamare l’attenzione sull’esistenza e l’importanza della conservazione del patrimonio scolastico presso le istituzioni che lo hanno generato e sensibilizzare dirigenti, docenti e operatori scolastici alla sua salvaguardia anche in questo momento di riorganizzazione logistica determinata dal COVID-19. Come SIPSE riteniamo quindi utile condividere la nostra esperienza per essere di supporto a chi dovrà effettivamente gestire tale riorganizzazione e chiediamo di diffondere presso tutte le scuole alcuni semplici raccomandazioni pratiche che permettano di raggiungere efficacemente il duplice obiettivo di predisporre – da un lato – spazi che consentano un ritorno in sicurezza a scuola e – dall’altro – di tutelare un patrimonio che contribuisce alla ricchezza culturale e storica della scuola stessa e di tutta la comunità.
Le raccomandazioni sono le seguenti:
- preservare il materiale scolastico storico anche se in disuso e/o rovinato;
- non procedere con una cernita preliminare, ma conservarlo nella sua interezza in un luogo (possibilmente unico) noto alla Segreteria e alla Dirigenza;
- segnalare a SIPSE le difficoltà eventualmente incontrate nella ricollocazione del proprio patrimonio scolastico, anche inviando documentazione fotografica dello stesso, in modo che – di concerto con la dirigenza – si possano studiare poi le possibili soluzioni per la sua conservazione a lungo termine.
La nostra Società è a disposizione delle scuole italiane per offrire una consulenza specializzata e per mettere in contatto i dirigenti scolastici con gli istituti di conservazione che aderiscono alla nostra associazione. Le richieste possono essere inviare al seguente indirizzo di posta elettronica: [email protected]».