E’ in corso alla Camera il dibattito sull’informativa resa dalla ministra Azzolina che ha ripreso senza particolari modifiche l’intervento già svolto ieri pomeriggio presso la Commissione Cultura del Senato.
Subito dopo la Ministra è intervenuta la deputata 5S Vittoria Casa, presidente della Commissione Cultura della Camera che ha ricordato le ingenti risorse stanziate dal Governo da marzo a oggi.
Rossano Sasso (Lega) ha esordito in modo provocatorio: “Ministra Azzolina, ma chi vuol prendere in giro? Qui siamo in Parlamento, non in un salotto televisivo”
Sasso procede poi ad elencare tutte le proposte fatte dalla Lega per affrontare la situazione, a partire dalla stabilizzazione dei precari fino ad una diversa gestione delle graduatorie provinciali.
E quando il deputato Rossano Sasso parla del conflitto di interesse in cui si troverebbe la Ministra per la sua partecipazione al concorso per dirigenti, dai banchi della Lega si alza il coro “onestà onesta”.
Tocca a Marco Marin (Forza Italia) parlare apertamente di fallimento non della Ministra ma dell’intero Governo e del presidente del Consiglio Conte in particolare.
Marin ironizza: “Lei, Ministra, mi ricorda il libro Io speriamo che me la cavo” ma fa anche un riferimento storico e parla di una vera e propria Caporetto.
Flavia Piccoli Nardelli (PD) sottolinea l’impegno complessivo del Governo per consentire alle scuole di ripartire e parla di “autonomia responsabile” da parte delle istituzioni scolastiche.
E non dimentica di parlare del problema del reclutamento dei docenti che – a suo parere – era stato affrontato bene con la legge 107. Ma il percorso – sostiene la deputata dem – si è interrotto con il ministro Bussetti.
Sulla carenza di docenti, di collaboratori scolastici e di spazi adeguati si sofferma Paola Frassinetti (Fratelli d’Italia) e rileva che in moltissime scuole saranno ridotti gli orari scolastici, con la conseguenza che il tempo pieno sparirà.
Gabriele Toccafondi (Italia Viva) esordisce: “Ci siamo: la scuola sta riaprendo, ma è importante che non richiuda”.
Molto realisticamente Toccafondi ricorda che fra le procedure e la realtà c’è molta distanza e fa il caso dell’alunno messo nell’ “aula Covid”: “Ma spesso accade che quando la scuola chiama il genitore, il genitore non risponde o comunque non può precipitarsi a scuola perchè sta lavorando”.
Ma Toccafondi non risparmia una battuta polemica: “Ministra, non è vero che non si è fatto nulla. Tra il 2014 e il 2018 con i Governi Renzi e Gentiloni si è fatto molto, il percorso si è interrotto con il Governo giallo-verde”.
Nicola Fratoianni (Leu) riconosce che la Ministra si sta impegnando a fondo per la scuola ma sottolinea la necessità di continuare ad investire risorse importanti per affrontare i numerosi problemi che si sono accumulati e aggravati negli anni, dalle carenze edilizie alla stabilizzazione dei precari.
Maurizio Lupi (Gruppo Misto) parla della superficialità e dei ritardi incredibili con cui è stata affrontata la situazione.
E ricorda che c’è un problema tuttora irrisolto: cosa si farà se uno studente risulterà positivo al Covid19?
Emanuela Rossini (Gruppo Misto – Minorante linguistiche) dopo aver ringraziato la Ministra per il lavoro fin qui svolto e chiede che quando si rileverà la temperatura degli alunni il termoscanner non venga puntato alla tempia, perchè i bambini hanno paura
Ultimo ad intervenire, poco dopo le ore 12, è Antonio Tasso (Gruppo Misto -Italiani all’estero) che ricorda che Nelson Mandela diceva che per capire come funziona una società bisogna osservare come vengono trattati bambini e insegnanti.