Un’indagine di ScuolaZoo condotta su 22.000 studenti rileva che quasi 1 studente su 2 non ha mai fatto sport dal marzo dello scorso anno, da quando cioè è iniziata la pandemia. Un dato che riguarda il 47% degli studenti, mentre tra il restante 53% che non ha abbandonato l’attività fisica, il 16% fa sport una volta a settimana, e il 44% addirittura tutti i giorni.
Nonostante i dati, l’81% degli interessati è comunque convinto che lo sport sia utile e necessario. Il 33% dice di essersi adattato facendo esercizi in casa, mentre il 25% fa sport all’aperto.
Pare anche che la DaD sul fronte dello studio abbia trainato un 11% di studenti anche sul fronte sportivo: crescono infatti le attività di workout online, eseguite nella solitudine della propria camera (71%), in compagnia dei propri familiari (11%) o in connessione con amici e compagni di classe (13%).
Dunque alla perdita degli apprendimenti rilevata dal Consiglio Nazionale dell’Economia e del Lavoro (CNEL), che segnala come “secondo uno studio commissionato dalla Banca Mondiale, la chiusura delle scuole possa incrementare del 25% la quota di studenti quindicenni al di sotto del livello minimo di competenze“, si aggiunge la problematica fisica legata alla diminuzione delle attività sportive, oltre alle questioni emotive più volte segnalate. Su questo argomento, ad esempio, si è espresso David Lazzari, presidente del Consiglio Nazionale dell’Ordine degli Psicologi, che fa notare: “Le indagini effettuate dal centro studi Cnop avevano mostrato le ricadute psicologiche negative di una scuola chiusa per troppo tempo e le criticità della DaD. C’è bisogno di trovare un equilibrio tra protezione dal virus e salute psicologica. Ora dobbiamo aiutare i ragazzi dal punto di vista psicologico a superare il grande malessere che si è creato per impedire che si trasformi in disturbi più gravi e che influisca sulla qualità dello sviluppo”.
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