In quali casi le regioni e gli enti locali possono disporre la DaD per interi territori e gradi di scuola? Un tema che avevamo anticipato e che adesso viene chiarito dal Dossier della Camera che accompagna la discussione in Parlamento sul Dl 1/2022 in vista della conversione in legge.
Il chiarimento del dossier va ancora una volta a mettere spalle al muro quei presidenti di Regione ultrarigoristi, da Emiliano in Puglia a De Luca in Campania (appena stoppato da un ricorso di genitori proprio sul tema della chiusura scuole), che come avvenuto negli anni scolastici scorsi, anche quest’anno spingono per la chiusura delle scuole e per il ricorso generalizzato alla DaD, provvedimento osteggiato dal Presidente Draghi.
Il dossier ricorda preliminarmente, che l’art. 1, comma 4, del D.L. 111/2021 (convertito in L. 133/2021) ha disposto che i Presidenti delle regioni e delle
province autonome di Trento e di Bolzano e i Sindaci possono derogare, per
specifiche aree del territorio o per singoli istituti, alle disposizioni del Governo e del Ministero dell’Istruzione esclusivamente in zona rossa e in circostanze di eccezionale e straordinaria necessità dovuta all’insorgenza di focolai o al rischio estremamente elevato di diffusione del virus SARS-CoV-2 o di sue varianti nella popolazione scolastica.
Inoltre il dossier precisa: I provvedimenti di deroga devono essere adottati con motivazione, sentite le competenti autorità sanitarie e nel rispetto dei principi di adeguatezza e proporzionalità, in particolare con riferimento al loro ambito di applicazione.
Insomma il provvedimento di DaD generalizzata deve essere proporzionale al rischio sanitario, dato che porta con sé altre criticità, dalla dispersione scolastica (che sappiamo elevatissima nelle regioni che hanno fatto un uso prolungato della didattica a distanza negli anni scorsi), al disagio psicologico, su cui più volte hanno avvertito gli esperti.
A ogni modo ricordiamo che laddove siano adottati provvedimenti di deroga, resta sempre garantita la possibilità di svolgere attività in presenza qualora sia necessario l’uso di laboratori o per mantenere una relazione educativa che realizzi l’effettiva inclusione scolastica degli alunni con disabilità e con bisogni educativi speciali.
Intanto in Sicilia ancora i ragazzi non sono rientrati dalle vacanze natalizie. Il prolungamento delle vacanze ha raggirato la disposizione del Governo. In queste ore la task force della Regione è riunita per decidere un eventuale ulteriore prolungamento di altri due giorni per dare tempo ai dirigenti di organizzarsi per il rientro scuola, adeguandosi alle disposizioni di Governo e avendo in cattedra i supplenti.
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