Un rientro movimentato quello previsto per il 7 gennaio dalle scuole secondarie di II grado. La prima settimana, fino al 16 gennaio va in onda un orario scolastico che prevede due turni di entrata a scuola con il 50% degli studenti in presenza e il 50% a distanza, poi, dal 18 gennaio, si prevedono nuove regole e dunque presumibilmente il rifacimento dell’orario scolastico un’altra volta. Non bisogna dimenticare pure quei docenti che si trovano su due o anche tre scuole e ricoprono una cattedra orario esterna, nota con l’acronimo Coe.
Secondo le “Linee guida per garantire il corretto svolgimento dell’anno scolastico 2020-2021” è emersa l’esigenza di fissare come obbligatorio il raggiungimento del 50% dell’attività didattica in presenza già a partire dal prossimo 7 gennaio 2021, con l’obiettivo di assicurare il raggiungimento del 75%, in modo graduale, ove questo sia possibile. Secondo il piano del rientro a scuola, predisposto dal Governo, è previsto anche lo scaglionamento di due turni di entrata, quello delle ore 8:00 con uscita alle 14 e quello delle ore 10:00 con uscita alle ore 16. Inoltre è previsto, anche per le scuole che utilizzavano la settimana corta, l’introduzione del sabato come giornata di lezione.
Questi turni di entrata diversificata, la riduzione del 50% degli studenti presenti fisicamente a scuola e l’introduzione del sabato come giornata di scuola, generano non pochi disagi organizzativi da parte di chi deve fare l’orario scolastico delle lezioni.
In questi giorni le scuole sono all’opera per rifare l’orario scolastico delle lezioni in funzione delle novità introdotte dal piano di rientro a scuola. Ci sono insegnanti che si trovano a cavallo tra più scuole, titolari di Coe, che rappresentano grandi difficoltà per potere ottemperare ai nuovi orari di lezione modificate dalle scuole di servizio. C’è chi si trova impegnato sia nel primo scaglionamento orario e anche nel secondo, rimanendo in servizio dalle ore 8 fino alle ore 16.
Le modifiche dell’orario di servizio potrebbero, tra le altre cose, intervenire nuovamente dal 18 gennaio. Infatti a partire da questa data, il nuovo DPCM, che andrà a sostituire quello valido fino al 15 gennaio, potrebbe modificare la situazione e obbligare a nuovi orari scolastici.
Ci sono scuole che operano dividendo i gruppi classe a metà, in modo che ci sarà un 50% che segue in presenza e il rimanente 50% dovrebbe seguire a distanza, mentre ci sono scuole che operano mantenendo interi i gruppi classe e facendo entrare in presenza, a rotazione, solamente il 50% delle classi.
Curiosa la lettera di una docente di matematica che il 7 gennaio si troverà metà classe in presenza e metà classe a casa che dovrebbe seguire a distanza. La docente fa notare, nella sua lettera, che l’aula in cui fa lezione non ha postazione internet e non c’è la lavagna interattiva, per cui il 50% dei ragazzi a casa dovrà seguire la lezione con una videochiamata sullo smartphone di qualche compagno presente.
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