Le raccomandazioni della Regione Campania di ieri 28 gennaio, rivolte agli Istituti secondari di secondo grado, hanno lo specifico intento di movimentare il minor numero di studenti nel tragitto casa scuola e viceversa, affollando i mezzi pubblici, malgrado questi siano stati potenziati ma non a sufficienza, e di ridurre la loro presenza nell’ edificio scolastico in particolare nelle singole classi, nei corridoi e nelle pertinenze degli edifici, dove sono possibili assembramenti, visto che il dato epidemiologico, come detto nelle premesse delle raccomandazioni di ieri, è preoccupante dopo l’apertura delle scuole del primo ciclo diistruzione.
Si tratta di raccomandazioni e non certo di non un’ordinanza, come oggi pomeriggio ha ribadito il Governatore De Luca, una sorta di vademecum, e pertanto non sono affatto prescrittive per gli istituti campani.
Sgombriamo subito il campo da un equivoco: esse riguardano soltanto le scuole secondarie di secondo grado e non anche le scuole degli altri ordini e gradi, in vista della loro riapertura prevista per lunedì primo febbraio.
Non è un caso che nelle raccomandazioni si parli di non superare il 50% di presenza degli alunni nelle aule, ma non è detto che debba essere il 50%, potrebbe anche essere una percentuale inferiore), cioè il limite minimo previsto dal DPCM, diventa il limite massimo nelle raccomandazioni della Regione Campania, con uno scopo ovviamente precauzionale di cui si è parlato.
Per i vari contenuti specifici delle raccomandazioni si veda il nostro articolo pubblicato ieri da Tecnica della Scuola.
Laddove nelle scuole sia stato deciso diversamente e gli istituti vogliano ora adeguarsi al vademecum regionale, ovvero a una o più raccomandazioni, devono ovviamente rimodulare l’orario e l’organizzazione del rientro in classe.
Le raccomandazioni di ieri sono derivate altresì da alcune criticità avanzate all’Assessorato all’Istruzione da parte di alcuni genitori nella gestione degli orari sfasati di ingresso nelle scuole 8/10 e da una proposta avanzata in questa settimana dal consigliere e presidente della Commissione Trasporti del Comune di Napoli Nino Simeone, che in una lettera al presidente De Luca aveva rappresentato la necessità di diminuire l’afflusso di studenti (circa 120.000 a Napoli) su bus e metropolitane vista la situazione pandemica.
Inoltre nei prossimi giorni , dopo un confronto tra Assessorato Istruzione e Direzione Scolastica regionale, potrebbe essere inviato ai DS delle scuole secondarie di secondo grado un atto di indirizzo che preveda la riduzione dell’ora di lezione a 50 minuti senza alcun obbligo di recupero da parte degli studenti, così come previsto nel Piano Scuola di giugno 2020.
Comunque ieri le raccomandazioni di Vincenzo De Luca hanno suscitato perplessità e necessità di chiarimenti, tanto è vero che il DS del Liceo Genovesi nel centro storico della città ha sospeso l’orario definitivo, già pubblicato sul sito della scuola, in previsione della ripresa di lunedì prossimo.
Infine dobbiamo segnalare che contro la riapertura delle scuole si è rivolto giorni fa lo studio legale Di Monda & Partner che ha impugnato l’ultima ordinanza di Vincenzo De Luca , affinché ai genitori sia data la possibilità di scegliere, se hanno paura o si sentono a rischio, tra didattica in presenza e la DDI, la qual cosa è già prevista a livello nazionale ma solo per gli alunni cosiddetti fragili.
Da questa complessità di situazioni e di richieste, oltre a una linea prudenziale che ha contraddistinto fin qui la Regione Campania, nascono le raccomandazioni agli istituti campani di ieri
Un’ultima notizia, le scuole secondarie si secondo grado della penisola Sorrentina resteranno chiuse fino al 28 febbraio, mentre alcuni DS delle scuole superiori di Giugliano, Qualiano e Villaricca comuni a nord di Napoli hanno comunicato ai sindaci che apriranno dalla seconda settimana di febbraio.
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