“Appena ieri gli stadi erano aperti e ci sono state partite con più di 50 mila spettatori, perché si sarebbero dovute chiudere le scuole dove ci sono circa 20 studenti per classe?” Così Licia Ronzulli, vicepresidente del gruppo Forza Italia al Senato, a Mattino cinque su Canale 5.
E continua: “Il Paese è aperto, non si può pensare di chiudere le scuole aprioristicamente, anche perché dopo le ore di lezione i ragazzi escono e si incontrano con altre persone. Di certo un rischio c’è, ma è un rischio calcolato e bene ha fatto il governo a lasciare le scuole aperte. Confermando la riapertura delle scuole in presenza il governo ha infatti avuto il coraggio di assumersi una responsabilità una volta per tutte”.
Quindi un affondo alla gestione del Governo Conte, che secondo la vice presidente Ronzulli avrebbe permesso che le scuole chiudessero per prime e riaprissero per ultime.
Peraltro, ricorda la senatrice “rispetto ad allora, oggi ci sono anche i vaccini, quindi, prima di chiudere le scuole, facciamo un appello ai genitori affinché vaccinino i figli, così da assicurare la sicurezza in classe”.
Cosa si poteva fare di più per riaprire le scuole in sicurezza? “I lavori di edilizia scolastica per superare le classi pollaio o, come propone Forza Italia, la vaccinazione degli studenti direttamente presso gli istituti con appositi team di medici e infermieri”.
Dello stesso parere la senatrice Laura Garavini, vicecapogruppo vicaria Italia Viva-Psi: “La scelta del governo di riaprire le scuole oggi è la via giusta, che come Italia Viva sosteniamo in pieno. Il ritorno in classe di questa mattina è un atto di civiltà e giustizia nei confronti di quelle tante studentesse e studenti che, negli ultimi due anni, hanno visto sacrificare il proprio diritto allo studio, così come quello alla socialità”.
E si sofferma sulla contraddizione avallata da chi chiede la DaD: “È paradossale che bambini e adolescenti possano andare al ristorante o al cinema ma non a scuola”.
“L’insegnamento è uno dei pilastri sui quali costruire una società moderna. E, di conseguenza, non può essere sospeso mentre rimangono attive tutte le altre attività, dalla ristorazione al turismo. La DaD può essere una soluzione temporanea. Non la regola”.
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