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Rientro a scuola, Salvini: “In classe senza mascherine in tranquillità grazie a impianti di aerazione”. Ma solo pochissime scuole ne sono dotate

Il dibattito politico si concentra ancora una volta sui temi caldi relativi alla scuola e all’inizio dell’anno scolastico con, ancora una volta, l’incognita Covid. In attesa di linee guida chiare sulle misure da adottare obbligatoriamente a scuola o meno, i vari politici stanno esprimendo la loro opinione.

Le promesse della Lega a proposito di scuola

A dire la sua è stato il leader leghista Matteo Salvini, intervistato durante la puntata di oggi, 2 agosto, del programma di approfondimento Morning News in onda su Canale 5 condotto da Simona Branchetti.

Ecco le parole pronunciate dall’ex Ministro dell’Interno: “Lo dico da papà. Il nostro impegno sarà superare la didattica a distanza, le mascherine obbligatorie, i bimbi a casa per mesi. Da settembre scuola in presenza per tutti per rispetto degli insegnanti, delle famiglie e degli alunni”.

Se la Lega dovesse andare al Governo dovremo quindi aspettarci la revoca dell’obbligo di mascherine a scuola, evento caldeggiato da molti tra cui l’infettivologo Bassetti.

Qual è lo stato degli impianti di aerazione nelle scuole italiane?

In conclusione del suo breve intervento a proposito di scuola Salvini ha toccato un altro nodo chiave: “Ci sono gli impianti di aerazione su cui abbiam messo decine di milioni di euro e quindi i bimbi in classe dovranno starci tranquillamente da settembre a giugno”.

Secondo il Senatore basta contare sull’azione di questi impianti per contrastare il Covid scuola. Il problema è che non tutte le scuole li hanno montati. Anzi, si potrebbe anche dire che se ne sono dotate solo in pochissime. Infatti, secondo una ricerca Gimbe-Anp che abbiamo riportato pochi giorni fa, solo il 3% delle scuole ha impiantato i sistemi di aerazione. Per migliorare ventilazione e aerazione dei locali ci si è affidati banalmente al protocollo “finestre aperte”.

Lo stesso nostro direttore Alessandro Giuliani ha fatto notare che nella maggior parte dei casi le aule delle scuole italiane sono rimaste tali e quali marzo 2020, ossia a prima dello scoppio della pandemia.

Redazione

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