Cosa accadrà in una classe a settembre qualora un alunno dovesse risultare contagiato di Coronavirus? È semplice: si adotterà il modello introdotto a giugno con gli Esami di Stato della secondaria, con la classe in quarantena e sotto controllo individuale. A ricordarlo è stata la ministra dell’Istruzione Lucia Azzolina.
Il modello degli Esami di Stato
In un’intervista a La Stampa, la titolare del ministero dell’Istruzione ha detto che alla riapertura delle scuole nel caso uno studente risultasse contagiato ” il modello potrebbe essere simile a quello utilizzato di recente per gli Esami di Stato”.
“Tutti i compagni – ha spiegato Lucia Azzolina – dovrebbero fare i tamponi e l’intera classe, temporaneamente, non si presenterebbe a scuola. Ma sono misure che stiamo ancora scrivendo”.
In caso di positività scatta la quarantena
Il modello base, dunque, rimane quello degli esami di maturità. Lo studente, ma vale anche per i docenti e il personale della scuola con cui è venuto a contatto, dovrà effettuare il tampone di conferma.
In caso di positività, lo studente verrebbe messo in isolamento casalingo e posto in quarantena. Lo stesso vale per tutti coloro a cui fosse riscontrato il Coronavirus con il tampone.
Possibilità non proprio remota
Ma quante possibilità vi sono che un alunno possa ritrovarsi contagiato dal Covid-19? Premesso che l’età media di contagiati si sta progressivamente riducendo, a preoccupare sono le condizioni “fisiologiche” della scuola e gli atteggiamenti poco responsabili dei giovani.
Ranieri Guerra, direttore aggiunto dell’Organizzazione mondiale della sanità (Oms), in una intervista a La Repubblica, alcune settimane fa ha parlato dei punti deboli della crisi Covid-19, sostenendo: “Resta l’incognita della scuola. Con le scuole dobbiamo stare attenti. Il tema è di importanza vitale, ma i dati sono contraddittori. E un contagio lì rischia di diventare una bomba. I giovani che si sentono inattaccabili. Situazioni di convivialità senza regole”. Appunto.