Il rientro a scuola a settembre 2021 dovrebbe essere meno problematico della ripartenza di settembre 2020, per lo meno dal punto di vista dei vaccini. La copertura vaccinale, infatti, dovrebbe essere alta tra la popolazione scolastica, sia sul fronte docenti e Ata, che in questo mese vanno verso il completamento del ciclo vaccinale, sia sul fronte degli studenti.
Anche Moderna, infatti, si muove nella direzione di offrire copertura ai 12-15 enni, così da contribuire alla serenità del mondo della scuola rispetto al contagio da Covid-19.
Di queste ore la comunicazione, da parte dell’azienda produttrice, di un’efficacia del vaccino pari al 93% dopo la prima dose.
Secondo fonti Adnkronos lo studio TeenCOVE avrebbe arruolato negli Stati Uniti più di 3.700 partecipanti di età compresa tra 12 e 18 anni non compiuti. L’efficacia al 93% è stata osservata a partire da 14 giorni dopo la prima dose. Mentre a ciclo completato, dopo due dosi, nel gruppo di partecipanti sottoposti a vaccino non sono stati osservati casi, rispetto ai 4 segnalati nel gruppo placebo, con un’efficacia del vaccino del 100% a partire da 14 giorni dopo la seconda iniezione.
Se il vaccino sarà pronto per gli under 18 sin da settembre, tuttavia, non è ancora chiaro. Moderna presenterà a brevissimo, pare all’inizio di giugno, i risultati dello studio di fase 2/3 sul suo vaccino anti-Covid negli adolescenti dai 12 ai 18 anni alla Fda statunitense e agli altri enti regolatori a livello globale, chiedendo l’autorizzazione del prodotto oggi approvato per la popolazione over 18. Lo dichiara Stéphane Bancel, Ceo del gruppo farmaceutico americano.
Il vaccino, riporta Moderna, è stato generalmente ben tollerato. La “maggior parte degli eventi avversi è stata di gravità lieve o moderata”. I più comuni sono risultati il dolore al sito di iniezione e dopo la seconda dose mal di testa, affaticamento, mialgia e brividi.
L’azienda spiega che si stanno continuando ad accumulare dati sulla sicurezza e lo studio continua a essere monitorato da un comitato indipendente. Tutti i partecipanti saranno seguiti per 12 mesi dopo la loro seconda iniezione, con l’obiettivo di valutare la protezione e la sicurezza del vaccino a lungo termine.
Intanto è al via la vaccinazione dei maturandi a partire dalla regione Sicilia, come riferiamo in un articolo precedente.
Per i minorenni sarà disposta la somministrazione del vaccino Pfizer, per chi ha compiuto il 18esimo anno di età AstraZeneca o Johnson&Johnson.
Quanto alle mascherine, se in questi giorni c’è chi spera in una estate senza, come lasciano intendere il presidente del Consiglio Mario Draghi e il portavoce del Comitato tecnico scientifico Silvio Brusaferro, presidente dell’Iss, tuttavia sono in molti a non sentirsi sicuri a volto scoperto. Lo dimostra un’indagine Emg/Adnkronos, che sancisce il no all’ipotesi di abbandono della mascherina da parte di 7 italiani su 10.
Tra gli affezionati alla mascherina il 55% è under 35. Solo un italiano su quattro afferma che smetterà di usarla appena possibile.
Cosa succederà a settembre? L’ipotesi più probabile è che il comitato tecnico scientifico continui a caldeggiare l’uso delle mascherine in ambienti chiusi quali quelli scolastici. Unica variante potrebbe essere rappresentata dalle vaccinazioni. Immaginando una classe di scuola superiore con docenti e alunni vaccinati, il volto libero da costrizioni potrebbe forse in quel caso essere un’ipotesi realistica. L’unica cosa più o meno certa è che, scadenza del contratto firmato dall’ex commissario Arcuri per la fornitura delle mascherine, le nuove forniture, per essere realmente adoperate dal mondo della scuola, dovranno possedere standard di qualità ben maggiori.
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