Dopo l’assegnazione della gara per la produzione di due milioni di test sierologici destinati a docenti e non docenti, il commissario straordinario all’emergenza Covid Domenico Arcuri ha già in serbo il bando successivo: quello della produzione di un numero imponente di mascherine, da destinare, gratuitamente, ancora al personale scolastico ma anche a tutti gli alunni. Complessivamente si tratta di dieci milioni di mascherine al giorno, ovvero, ha spiegato lo stesso Arcuri, “tutti i giorni una mascherina gratis“.
Indirettamente, quindi, a sette settimane dall’avvio del nuovo anno scolastico viene dato per scontato che si tornerà in classe con la mascherina, come del resto indicato dal Comitato tecnico scientifico e anche dai virologi.
“Utilizzeremo una parte della produzione nazionale”
Anche questa produzione dovrà realizzarsi, almeno nella prima tranche, prima che si torni in classe, quindi entro il prossimo 14 settembre. Ed in alcune province a statuto speciale anche una settimana prima.
Si tratta delle cosiddette protezioni per le ‘rime buccali’, come vengono definite dal Piano Scuola: “Verranno messe a disposizione gratuitamente del personale docente e non docente e degli studenti – ha sottolineato il commissario straordinario – a questo scopo utilizzeremo una parte della produzione nazionale per garantire che 10 milioni di studenti abbiano tutti i giorni una mascherina gratis”.
Mezzo miliardo solo per le mascherine
Per le casse pubbliche non è una buona notizia: ammesso che lo Stato riesca a pagarle anche solo 30 centesimi l’una, la spesa sarà di ben 3 milioni di euro al giorno, che corrispondono a quasi 70 milioni di euro al mese. Se si dovesse andare avanti così per buona parte dell’anno, solo per le mascherine lo Stato spenderebbe almeno mezzo miliardo di euro.