Scuole chiuse non come regola ma come ipotesi se i dati dovessero peggiorare. È il pensiero del governatore del Veneto Luca Zaia. In un’intervista al ‘Corriere della Sera’, il presidente della Regione ha parlato della quarta ondata del virus che sta colpendo il nostro Paese e delle misure che riguardano la scuola:
“Se i dati epidemiologici dovessero peggiorare, l’ipotesi dello slittamento della date del ritorno in classe è sul tavolo e andrà valutata con attenzione dalle autorità scientifiche. L’anno scorso facemmo un passo indietro e ci salvammo. Ricordo le proteste degli studenti e delle loro famiglie, ma fu la scelta giusta, non la rinnego. Eravamo sull’orlo del precipizio”.
Zaia parla poi dell’ipotesi rinvio ritorno a scuola: “Auspico sempre una regia nazionale, su questioni tanto delicate non si può procedere a macchia di leopardo. Tifiamo tutti per la ripartenza il 10 gennaio, ma se ce lo consigliassero gli scienziati, non sarebbe una tragedia rinviare all’inizio di febbraio. Le curve di contagio sono inequivocabili. È sbagliato addossare agli studenti responsabilità che non hanno, ma è un dato di fatto che un ragazzo positivo in classe crea un effetto domino che non si ha in altri contesti”.
Un kit fai da te per l’automonitoraggio a scuola, già dal primo giorno di rientro a scuola. Questa la proposta del governatore per controllare i contagi, unico modo per eseguire uno screening di massa. Zaia si dice invece contrario sulla quarantena differenziata tra vaccinati e non vaccinati poiché discriminatoria.
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