Diventa ufficiale il documento per la pianificazione delle attività scolastiche, educative e formative in tutte le istituzioni del sistema nazionale di istruzione: il testo, che La Tecnica della Scuola mette a disposizione dei propri lettori, si compone di 20 pagine e tratta una lunga serie di argomenti e tematiche.
Si va dalla valorizzazione delle forme di flessibilità derivanti dall’autonomia scolastica alla corresponsabilità educativa; dalla disabilità e inclusione scolastica alla formazione; dagli elementi di azione in riferimento allo scenario attuale del contagio alle linee metodologiche per l’infanzia; dall’educazione e cura per i piccoli alle misure di prevenzione e sicurezza; delle indicazioni sulle attività nei laboratori della scuola primaria, secondaria di I e II grado alla refezione scolastica; dai percorsi per le competenze trasversali e per l’Orientamento (PCTO).
Il testo approvato, con il consenso delle Regioni, si sofferma, poi, sulla scuola in ospedale e istruzione domiciliare, sulle sezioni carcerarie, sulle misure per l’organizzazione dell’attività convittuale e semiconvittuale, sull’attività degli ITS, sulla partecipazione studentesca, sul piano scolastico per la Didattica digitale integrata, come anche sulle sintesi delle azioni e degli strumenti per la ripartenza,
Contiene alcuni allegati, tra cui il verbale della riunione del Comitato Tecnico Scientifico, tenuta, presso il Dipartimento della Protezione Civile, il 28 maggio scorso, avente ad oggetto il Documento recante “Modalità di ripresa delle attività didattiche del prossimo anno scolastico”. Come anche il verbale della riunione del Comitato Tecnico Scientifico, tenuta, presso il Dipartimento della Protezione Civile, il 22 giugno scorso.
Tra i passaggi più importanti del documento, si legge che “in ciascuna Regione l’organizzazione dell’avvio dell’anno scolastico sarà articolata, in primo luogo, con la istituzione di appositi Tavoli regionali operativi, insediati presso gli Uffici Scolastici Regionali del Ministero dell’Istruzione”.
Vengono quindi fornite “indicazioni organizzative a vantaggio del lavoro delle singole istituzioni scolastiche, strumenti comuni per la ripresa delle attività didattiche in presenza, in grado di garantire omogeneità e coerenza e basati sul coinvolgimento attivo dei territori”.
Per ciò che concerne le misure contenitive e organizzative e di prevenzione e protezione da attuare nelle singole istituzioni scolastiche per la ripartenza, si fa esclusivo rinvio al Documento tecnico del CTS del 28 maggio 2020 e ai successivi aggiornamenti, allegati al presente testo.
In particolare, con riferimento alle indicazioni sanitarie sul distanziamento fisico, si riporta di seguito l’indicazione letterale tratta dal verbale della riunione del CTS tenutasi il giorno 22 giugno 2020: «Il distanziamento fisico (inteso come 1 metro fra le rime buccali degli alunni), rimane un punto di primaria importanza nelle azioni di prevenzione…».
Poi si sottolinea che “fermi restando gli obblighi di cui al D.P.C.M. dell’11 giugno 2020, il CTS, almeno 2 settimane prima dell’inizio dell’anno scolastico, aggiornerà, in considerazione del mutato quadro epidemiologico, le proprie indicazioni in merito all’utilizzo dei dispositivi di protezione individuale”: non è detto, quindi, che gli alunni debbano indossare, per l’intera permanenza nei locali scolastici, una mascherina chirurgica o di comunità di propria dotazione.
Via libera anche ad ulteriori forme di flessibilità derivanti dallo strumento dell’Autonomia, sulla base degli spazi a disposizione e delle esigenze delle famiglie e del territorio, che contemplino, ad esempio:
– una riconfigurazione del gruppo classe in più gruppi di apprendimento;
– l’articolazione modulare di gruppi di alunni provenienti dalla stessa o da diverse classi o da diversi anni di corso;
– una frequenza scolastica in turni differenziati, anche variando l’applicazione delle soluzioni in relazione alle fasce di età degli alunni e degli studenti nei diversi gradi scolastici;
– per le scuole secondarie di II grado, una fruizione per gli studenti, opportunamente pianificata, di attività didattica in presenza e, in via complementare, didattica digitale integrata, ove le condizioni di contesto la rendano opzione preferibile ovvero le opportunità tecnologiche, l’età e le competenze degli studenti lo consentano;
– l’aggregazione delle discipline in aree e ambiti disciplinari, ove non già previsto dalle recenti innovazioni ordinamentali;
– una diversa modulazione settimanale del tempo scuola, su delibera degli Organi collegiali competenti.
Le istituzioni scolastiche avranno cura di garantire, a ciascun alunno, la medesima offerta formativa, ferma restando l’opportunità di adottare soluzioni organizzative differenti, per realizzare attività educative o formative parallele o alternative alla didattica tradizionale.
Gli strumenti di autonomia didattica e organizzativa previsti dagli artt. 4 e 5 del DPR n. 275/99 possono consentire un diverso frazionamento del tempo di insegnamento, più funzionale alla declinazione modulare del tempo scuola anche in riferimento alle esigenze che dovessero derivare dall’effettuazione, a partire dal 1 settembre 2020 e in corso d’anno 2020-2021, delle attività relative ai Piani di Apprendimento Individualizzati (PAI) e ai Piani di Integrazione degli Apprendimenti (PIA) di cui all’OM 16 maggio 2020, n. 11.
Con particolare riferimento alle attività da porre in essere a vantaggio degli alunni ammessi all’anno scolastico 2020-21 con Piano di Apprendimento Individualizzato ed alle indicazioni della OM già richiamata, le istituzioni scolastiche hanno l’opportunità di coinvolgere a partire dal 1 settembre, in percorsi di valorizzazione e potenziamento, anche gli alunni che, pur non essendo esplicitamente destinatari di progetti finalizzati al recupero, siano positivamente orientati al consolidamento dei contenuti didattici e delle competenze maturate nel corso dell’a.s. 2019-2020, ferma restando la data ufficiale di inizio delle lezioni.
Per alcune tipologie di disabilità, sarà opportuno studiare accomodamenti ragionevoli3, sempre nel rispetto delle specifiche indicazioni del Documento tecnico del CTS, di seguito riportate: “Nel rispetto delle indicazioni sul distanziamento fisico, la gestione degli alunni con disabilità certificata dovrà essere pianificata anche in riferimento alla numerosità, alla tipologia di disabilità, alle risorse professionali specificatamente dedicate, garantendo in via prioritaria la didattica in presenza”.
Le istituzioni scolastiche organizzano, singolarmente o in rete, attività di formazione specifica per il personale docente e ATA, in materia di utilizzo delle nuove tecnologie relativamente alle diverse mansioni e professionalità (docenza, attività tecnica e amministrativa, di accoglienza e sorveglianza), al fine di non disperdere e potenziare ulteriormente le competenze acquisite, dai docenti, nel corso del periodo di sospensione delle attività didattiche in presenza e dal personale ATA nel corso dei periodi di smart working, secondo le diverse mansioni.
In ogni scuola è necessario prevedere attività di funzionale organizzazione degli spazi esterni e interni, per evitare raggruppamenti o assembramenti e garantire ingressi, uscite, deflussi e distanziamenti adeguati in ogni fase della giornata scolastica, per alunni, famiglie, personale scolastico e non scolastico.
In particolare le istituzioni scolastiche, ove interessate da un servizio di trasporto appositamente erogato per la mobilità verso la scuola, comunicano singolarmente o in forma aggregata all’Ente competente, anche per il tramite dell’Ufficio di ambito territoriale, gli orari di inizio e fine delle attività scolastiche, tenendo a riferimento costante l’esigenza che l’arrivo a scuola degli alunni possa essere differito e scaglionato in maniera da evitare assembramenti nelle aree esterne e nei deflussi verso l’interno, nel rispetto delle ordinarie mansioni di accoglienza e di vigilanza attribuite al personale ausiliario.
Le singole istituzioni scolastiche potranno riorganizzare, migliorare e valorizzare eventuali spazi già presenti a scuola attraverso interventi di manutenzione ordinaria o di “edilizia leggera” finalizzata alla manutenzione straordinaria, in accordo con gli Enti locali, creando spazi supplementari in aree all’aperto interne alla pertinenza scolastica, ove presenti e limitatamente ai periodi in cui le condizioni climatiche lo consentano.
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