“Prevedere, oltre alle varie ipotesi di articolazione della frequenza, l’istituzione temporanea di un organico potenziato partire dalla scuola dell’infanzia e primaria”. Lo chiedono con un comunicato unitario le organizzazioni sindacali Flc Cgil, Cisl Scuola, Uil Scuola Rua, Snals Confsal e Gilda Unams, nel giorno di confronto con la ministra dell’Istruzione sul piano di sicurezza predisposto dal MI per il rientro a scuola.
L’esigenza dei sindacati maggiori di comparto nasce per conciliare “l’attività in presenza con le esigenze di cosiddetto distanziamento sociale”.
“Ciò comporta naturalmente – spiega una nota – un significativo investimento di risorse, così come è necessario prevedere a fronte della necessità di gestire turnazioni, di provvedere all’apertura continua e in sicurezza delle sedi, al funzionamento a pieno ritmo dei laboratori, alle attività di sorveglianza, al potenziamento ulteriore della didattica. Si rivela ancor più indispensabile assumere le ragioni della scuola come tema centrale nell’azione del Governo, auspicabilmente con la messa a punto di un piano pluriennale di investimenti che riallinei il nostro sistema a livello europeo”.
Da parte delle organizzazioni sindacali è stata data la “massima disponibilità a proseguire il confronto per apportare al testo le necessarie integrazioni e specificazioni. Poiché la scadenza di più immediato impatto sarà quella relativa agli esami di Stato, di cui è stato annunciato lo svolgimento in presenza, è stata posta l’esigenza che tutte le misure previste nel protocollo possa essere operative in tale circostanza, come condizione da cui non si potrà in alcun modo prescindere, ferma restando la preoccupazione per l’esiguo margine di tempo a disposizione per la messa in atto delle misure stesse”.
Le organizzazioni sindacali della scuola hanno chiesto quindi di rivedere le assunzioni da concorso tradizionale: “nell’ottica di una tempestiva disponibilità e stabilità di tutto il personale in avvio d’anno scolastico”, hanno riproposto la “necessità di riconsiderare le procedure di reclutamento attualmente previste, nell’impossibilità di un loro svolgimento in tempo utile per il primo settembre, adottando sia per il personale docente che per il personale Ata modalità che consentano di stabilizzare i precari con almeno tre annualità di servizio, così come gli assistenti amministrativi facenti funzione di Dsga da almeno tre anni”.
“Appare opportuno, in vista dell’imminente confronto parlamentare, tenere conto degli emendamenti al Dl scuola, proposti da esponenti sia di maggioranza che di opposizione, volti a soddisfare le legittime attese di decine di migliaia di insegnanti precari. La previsione di concorsi per soli titoli e l’ampliamento del contingente destinato all’assunzione di insegnanti, da portare a 40 mila unità, rappresentano l’investimento principale sulle risorse umane che il ministero può fare nell’immediato. Alla gestione dell’emergenza in atto vanno date risposte in termini di investimenti finanziari da verificare in sede di Governo”.
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