Con riferimento al calendario scolastico regionale 2020/2021, con nota del 9 agosto il Ministero dell’Istruzione ha dichiarato che “non c’è nessun impedimento: è del tutto possibile anticipare (o posticipare) l’avvio delle lezioni nelle scuole dell’infanzia rispetto alla data del 14 settembre. Le Regioni possono farlo, è fra le loro competenze. La normativa è chiara e le Regioni la conoscono“.
Il chiarimento si è reso necessario in relazione alla risposta che la Regione Lombardia ha dato ad alcuni assessori comunali che chiedevano di poter aprire le scuole dell’infanzia in anticipo rispetto, appunto, alla data di avvio delle lezioni fissata a livello nazionale per il 14 settembre.
“Una data scelta dal Ministero – precisa la nota – per cercare di uniformare la ripartenza, ma rispetto alla quale resta ferma la possibilità per le Regioni di operare scelte autonome, tanto che alcune di queste, seppur in numero residuale, si sono discostate prevedendo date di partenza differenti. Si ricorda anche che la Ministra Azzolina nei giorni scorsi aveva visitato una delle scuole che nella stessa Regione Lombardia hanno deciso di anticipare l’avvio rispetto al calendario ufficiale“.
Azzolina: nessun dietrofront, basta fake news
“Alcuni giornali stamattina parlano di un mio “dietrofront” sulla data di riapertura delle scuole dell’infanzia. Non è così. Le parole vanno usate bene. Qui non c’è alcun dietrofront. C’è, semmai, scarsa conoscenza delle norme da parte di qualcuno“. Lo ha scritto poco fa la Ministra Azzolina sulla propria pagina Facebook.
“Ecco i fatti. – spiega la Ministra – La Regione Lombardia si è opposta nei giorni scorsi alla richiesta degli assessori comunali di anticipare la riapertura delle scuole dell’infanzia al 7 settembre affermando, in buona sostanza, che era “colpa dell’Ordinanza dell’Azzolina”. Un inutile scaricabarile e un falso.
La mia ordinanza prevede il rientro il 14 settembre per tutti, per evitare troppe difformità sul territorio e coordinare al meglio i lavori per la ripresa di settembre. Data proposta in Conferenza Stato-Regioni.
Ma alle Regioni resta comunque – lo prevede la legge – la possibilità di anticipare (o posticipare) la data della riapertura se ci sono particolari esigenze territoriali. Qualche Regione lo ha già fatto.
Insomma, la richiesta dei Comuni lombardi poteva essere accettata. Se sono pronti a ripartire, in sicurezza, possono farlo. Nell’interesse delle famiglie e degli studenti.
Io stessa nei giorni scorsi ho visitato una scuola della Lombardia che aveva già deciso di anticipare l’inizio delle lezioni al 7 settembre. I dirigenti scolastici evidentemente conoscono bene la normativa“.
E conclude con un invito: “meno polemiche, più collaborazione. Così si fa solo perdere tempo a chi è impegnato per la ripresa e, cosa ancor più grave, si confondono le famiglie“.
Ricerca spazi? Enti locali al lavoro
Intanto, sempre in merito all’avvio del prossimo anno scolastico, la Ministra mostra apprezzamento per gli Enti locali impegnati nella ricerca di spazi alternativi alle aule dove non è possibile garantire il distanziamento. Un lavoro necessario in vista del nuovo anno scolastico.
Con proprio comunicato, il M.I. ricorda come nel Decreto agosto, approvato lo scorso venerdì sera in Consiglio dei Ministri, siano stanziate ulteriori risorse per la ripartenza, anche per affitti di locali alternativi, da erogare agli Enti locali che sono i proprietari effettivi degli edifici scolastici. Spazi che, ovviamente dovranno essere sempre adeguati per ospitare studentesse e studenti.
“In queste ore – aggiunge il Ministero – insieme agli Enti locali, agli Uffici scolastici e ai dirigenti delle scuole si lavora senza sosta per risolvere le ultime criticità e per riportare tutti a scuola. Un lavoro collettivo che dura ormai da settimane e che di giorno in giorno vede abbassarsi il numero delle situazioni da risolvere e aumentare quello delle situazioni risolte grazie allo sforzo di tutti coloro che sono impegnati, a tutti i livelli, per riportare a scuola ragazze e ragazzi“.
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