“Riorganizzare gli orari a metà anno è complesso, per l’orario di uscita dei ragazzi, per la necessità di coordinare le scuole interessate dalle cattedre a orario esterno, per le esigenze spesso contrastanti delle famiglie e del personale, per la presenza di lavoratori anch’essi pendolari, ecc. Tuttavia, non può non prevalere la tutela della salute pubblica e individuale, che rende necessario questo nuovo sforzo. La scuola ha già dimostrato ampiamente, da marzo in poi, di essere in grado di organizzarsi nell’interesse degli studenti”.
A dirlo è l’USR Lazio, che con un’articolata nota del 29 dicembre, risponde alle decine di scuole che hanno posto una questione pregiudiziale, lamentando l’impossibilità ad adempiere alle prescrizioni prefettizie.
Il direttore generale in particolare spiega che, nei casi in cui fosse oggettivamente impossibile rispettare le prescrizioni del documento prefettizio, è possibile richiedere una deroga, per il buon andamento dell’amministrazione e considerando anche le differenze territoriali. Viceversa, quando le indubbie difficoltà organizzative non sconfinano nell’oggettiva impossibilità, allora occorrerà rispettare pienamente le prescrizioni contenute nel documento del Prefetto.
La nota è accompagnata da una serie di faq, a supporto delle istituzioni scolastiche. Le riportiamo di seguito:
Le difficoltà organizzative derivanti dalle due fasce di ingresso 8.00 – 10.00 e dall’apertura di sabato sono sufficienti, se ben rappresentate, a ottenere una deroga?
No. È ben chiaro che riorganizzare gli orari a metà anno è complesso, per l’orario di uscita dei ragazzi, per la necessità di coordinare le scuole interessate dalle cattedre a orario esterno, per le esigenze spesso contrastanti delle famiglie e del personale, per la presenza di lavoratori anch’essi pendolari, ecc.
Tuttavia, non può non prevalere la tutela della salute pubblica e individuale, che rende necessario questo nuovo sforzo. La scuola ha già dimostrato ampiamente, da marzo in poi, di essere in grado di organizzarsi nell’interesse degli studenti.
I miei studenti non usano i mezzi pubblici. Posso derogare alle indicazioni circa gli orari di ingresso?
Sì. Le scuole che per ragioni contingenti siano frequentate esclusivamente da studenti che non utilizzano i mezzi pubblici possono fare a meno di aderire alle prescrizioni sugli orari di ingresso. A tal fine, devono comunque chiedere l’autorizzazione all’Ufficio scolastico regionale per il tramite del competente ufficio provinciale.
L’azienda di trasporto pubblico locale che serve la mia scuola (diversa da ATAC e COTRAL) mi consente di prescindere dalle indicazioni sugli orari di ingresso. Posso farlo?
Sì, purché vi sia un impegno formale dell’azienda. A tal fine, le scuole interessate devono comunque chiedere l’autorizzazione all’Ufficio scolastico regionale per il tramite del competente ufficio provinciale, allegando la nota ricevuta dall’azienda, diversa da ATAC e COTRAL. ATAC e COTRAL, invece, hanno già rappresentato ai tavoli prefettizi la necessità delle due fasce orarie 8.00 e 10.00 e, quando si giungerà al 75% di studenti in presenza, anche dell’uso del sabato.
Gli studenti possono consumare un pasto al banco, se lo desiderano?
Sì, come già capita per le scuole del primo ciclo che hanno utilizzato il refettorio per inserirvi una o più aule, avendo cura di areare bene gli spazi.
A chi spetta riorganizzare l’orario di lavoro degli assistenti specialistici agli studenti con disabilità, in ragione dei nuovi orari di ingresso?
Spetta al soggetto che ha stipulato il contratto con la cooperativa che li fornisce. Di solito, si tratta della scuola, che provvede coi fondi regionali. La riorganizzazione può avvenire, a parità di budget, anche avvalendosi dei recuperi orari derivanti dalle assenze o dalle ore non svolte sino a questo momento.
Le famiglie lamentano l’incompatibilità tra i nuovi orari di ingresso e l’orario in cui si muovono per accompagnare i figli a scuola e per andare, poi al lavoro. Cosa posso rispondere?
Sono in corso tavoli, presso le Prefetture, per rivedere anche gli orari di apertura delle attività produttive e dei servizi, nel senso di un maggiore scaglionamento e di una maggiore flessibilità. I tavoli termineranno i lavori prima del 7 gennaio.
Ci saranno risorse aggiuntive di personale, in particolare collaboratori scolastici, per agevolare la riorganizzazione degli orari?
L’intesa in Conferenza unificata del 23 dicembre dà conto dell’impegno del Governo a «individuare ulteriori risorse ad incremento del Fondo per il Miglioramento dell’Offerta Formativa, per il riconoscimento di salario accessorio al personale ATA, al fine di garantire il proseguimento del funzionamento delle istituzioni scolastiche secondarie di secondo grado anche nelle ore pomeridiane». Il Governo è, quindi, ben consapevole della necessità e potrà provvedere, ad es. in occasione del prossimo decreto legge che autorizzerà un ulteriore scostamento di bilancio.
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