L’atteso aumento di organico arriverà. Lo ha promesso la ministra dell’Istruzione Lucia Azzolina, il 27 luglio, al termine del tavolo regionale per la ripresa a settembre tenuto a Firenze presso l’Ufficio scolastico regionale della Toscana.
“C’è stato un lavoro enorme che gli enti locali hanno fatto sugli spazi: mio compito sarà dare ovviamente più organico alla Toscana, così come anche alle altre regioni che lo hanno chiesto”, ha assicurato la titolare del MI.
“Partiamo da un presupposto – ha proseguito Azzolina – dopo anni e anni di tagli alla scuola, dove i problemi di edilizia scolastica c’erano da prima, non è che sono nati con il coronavirus, nel momento in cui si stabilisce con il comitato tecnico-scientifico che deve essere mantenuto un metro di distanziamento, noi a quel metro di distanziamento dovevamo dare una risposta, con spazi nuovi, facendo degli interventi di edilizia scolastica leggera all’interno degli spazi scolastici che già abbiamo, e in più l’organico”.
Queste, ha aggiunto il ministro, “sono le risposte che noi stiamo dando alle famiglie e ai nostri studenti alle nostre studentesse per ripartire il 14 di settembre”.
Per quanto riguarda la Toscana, “sull’organico – ha spiegato Azzolina – l’Ufficio Scolastico Regionale ci ha fatto una stima ben precisa, adesso sono in corso le ultime rilevazioni per essere assolutamente certi, dopodiché noi stiamo già costruendo al Ministero dell’Istruzione il decreto per ripartire l’organico a tutte le regioni d’Italia”.
Resta ora da capire se le regioni verranno accontentate in toto o solo parzialmente: La Tecnica della Scuola ha stimato la necessità di creare non meno di 70 mila aule nuove per ospitare gli studenti in numero maggiore nelle loro aule, a causa delle regole restrittive sul distanziamento fisico previsto dal Cts.
Servirebbero, quindi, circa 120 mila docenti aggiuntivi. Mentre finora sia il premier Giuseppe Conte, sia la stessa ministra Lucia Azzolina si sono fermati a 50 mila docenti e Ata compresi.
Comunque sia, sia numero uno di Viale Trastevere ha anche sottolineato che gli incrementi di organico non verranno finanziati con i fondi europei della ripresa post-Covid derivanti dal Recovery Fund.
“La scuola – ha sottolineato Azzolina – può fare un salto di qualità grazie ai soldi del Recovery Fund. Ne parlavamo anche stamani con gli Enti locali – ha aggiunto – e siamo tutti d’accordo nel dire che tutti gli investimenti che verranno fatti sulla scuola dovranno andare nella direzione dell’edilizia scolastica e del ridurre il numero degli alunni per classe, perché questo consente sicuramente di fare una didattica che sia personalizzata, studente per studente, e tranquillizza molto anche le famiglie”.
“È chiaro – ha aggiunto la ministra – che è un percorso che ha bisogno di tempo perché le classi sovraffollate sono nate dieci anni fa a causa di norme infauste. Adesso bisognerà lavorare per cancellarle e per dare ai nostri studenti una scuola di qualità”.
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