Si stringono i tempi per l’amministrazione scolastica al fine di mettere in condizione gli istituti di partire con le lezioni in presenza già da settembre. Uno dei punti focali su cui il MI sta lavorando è quello di operare sugli spazi: acquisendo nuovi banchi, utili a garantire il distanziamento fisico minimo previsto dal Cts, ma anche cercando di capire quali spazi occorrono per ospitare gli alunni in sovrannumero nei loro istituti.
Su quest’ultimo aspetto, la rilevazione di nuovi locali, il ministero dell’Istruzione ha già svolto alcuni monitoraggi, in collaborazione degli Usr. Stavolta, con la nota 0001359 del 30.7.2020 firmata dalla capo dipartimento Giovanna Boda, al fine di “assicurare tutto il necessario supporto per la riapertura dell’anno scolastico in sicurezza con i diversi soggetti istituzionali coinvolti”, il MI ha chiesto ai dirigenti scolastici di compilare “un sintetico questionario finalizzato a rilevare, a livello nazionale e alla data attuale, il fabbisogno di ulteriori spazi necessari alle istituzioni scolastiche”, così da “garantire la ripresa delle attività didattiche in presenza nel mese di settembre 2020”.
Finora, ricordiamo, il ministero dell’Istruzione ha indicato la possibilità di svolgere le attività scolastiche – proprio una volta appurati i bisogni di ogni istituto – anche nei cinema, nei teatri, nei musei e nelle biblioteche.
Una eventualità che La Tecnica della Scuola aveva già giudicato complessa e fuori tempo massimo, poiché non vi sono ormai i tempi di attuazione per le modifiche e gli adattamenti edilizi necessari per adattare quei locali allo svolgimento dell’attività didattica.
Una soluzione questo problema potrebbe comunque sempre arrivare dall’utilizzo dei plessi chiusi a seguito del dimensionamento attuato dall’ultimo Governo Berlusconi: una eventualità, tra l’altro, che il Governo aveva considerato fattibile. Mentre sull’utilizzo delle scuole paritarie, paventato da Forza Italia e dalle associazioni cattoliche, poiché di fatto già predisposte e certificate per fare scuole, non si hanno notizie.
La compilazione del ‘form’ dovrà realizzarsi “entro le ore 14.00 del giorno Sabato 1 agosto”: ogni preside dovrà farlo “accedendo al link indicato nella mail appositamente inviata nella casella di posta elettronica di ciascuna istituzione scolastica, con la quale sono fornite le indicazioni per la compilazione”.
Nel frattempo, la capo dipartimento ha confermato che “le richieste di banchi monoposto, sedute standard e sedute didattiche innovative sono state acquisite dall’Amministrazione e rese oggetto di gara europea ad evidenza pubblica da parte del Commissario Arcuri e che, pertanto, verranno evase secondo la tempistica comunicata dal Commissario stesso, entro la seconda settimana del mese di settembre”.
L’impressione, quindi, è che al dicastero di Viale Trastevere quello di agosto sarà un mese doppiamente “caldo”: all’alta temperatura dovuta al clima, si sommerà quella derivante dalla complicata gestione degli spazi aggiuntivi per fare lezione e dei banchi da consegnare alle scuole prima dell’inizio delle lezioni.
Un doppio obiettivo che i dirigenti ministeriali e il commissario straordinario per l’emergenza Domenico Arcuri (a costo di rivolgersi all’estero) sono chiamati rispettare: nel caso non si facesse in tempo, pregiudicando l’avvio delle lezioni in presenza, è facile supporre che per opposizioni politiche, sindacati di categoria e parti sociali sarà un gioco da ragazzi tornare a chiedere a gran voce la “testa” della ministra Lucia Azzolina. Con il Partito Democratico già pronto subentrare.
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