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Rientro in classe, per i tecnici ogni scuola deciderà le modalità ma la DaD potrebbe continuare alle medie

Quando si rientrerà in classe, settembre, nelle scuole vigerà l’obbligo di “garantire il distanziamento interpersonale di almeno 1 metro, anche in considerazione dello spazio di movimento”: è questo uno dei passaggi chiave del documento prodotto dal Comitato tecnico-scientifico con il previso scopo di affrontare nell’ambiente scolastico l’emergenza coronavirus cercando di condurre l’attività didattica e riducendo al minimo i rischi di contagio.

Ogni scuola farà da sé

Per realizzare questo fine, però, il Cts non ha previsto un protocollo standard, oltre alla misura generale: sarà ogni singola scuola a stabilire come adottarlo.

“Ciascuna istituzione – hanno scritto gli esperti nel documento consegnato al ministero dell’Istruzione – potrà definire, in virtù dell’autonomia scolastica, modalità di alternanza / turnazione / didattica a distanza proporzionate all’età degli alunni e al contesto educativo complessivo”.

L’incongruenza

Inoltre, al contrario di quanto dichiarato dalla task force ministeriale guidata dal professor Patrizio Bianchi, che auspicava l’attivazione della DaD solo a partire delle prime classi della scuola superiore,  il Comitato tecnico-scientifico apre alla didattica da casa (con telecamera collegata probabilmente al resto della classe in presenza a scuola) anche agli alunni delle scuole medie.

“In particolare – scrive ancora nel documento -, per gli ordini di scuola secondaria di I e II grado, al fine di ridurre la concentrazione di alunni negli ambienti scolastici, potranno essere in parte riproposte anche forme di didattica a distanza”.

Le conseguenze

È chiaro che se dovesse passare questa indicazione, si profilerebbe più di qualche problema per le scuole medie che dovessero prendere alla lettera l’indicazione.

Con due conseguenze: lo scatenare l’ira dei genitori entrambi lavoratori, soprattutto chi non sa proprio dove e con chi lasciare il figlio di 11-12 anni, ma anche il limitare le spese statali per il reperimento di un numero, ancora da definire, di docenti convocati in numero maggiore, così da rispondere con attività alternative mentre il resto della classe è in classe con gli alunni distanziati di almeno un metro.

Alessandro Giuliani

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