Valeria Fedeli, ex Ministro dell’Istruzione, lancia un’idea: usare i soldi del Mes per introdurre il medico nelle scuole, che dovranno riaprire fra pochi giorni dopo l’emergenza covid dello scorso anno scolastico.
Secondo la senatrice del partito democratico “sulla scuola ci giochiamo tutto“, ed è per questo che, “possiamo spiegare che le risorse del Recovery fund sono vincolate alla capacità di investire sull’educazione scolastica. Possiamo metterci alle spalle il ritardo che abbiamo accumulato per colpa di un retaggio storico-culturale“.
Secondo l’ex Ministro siamo in ritardo, dice nel corso di una intervista a Il Foglio, e le responsabilità sono varie, anche se si sofferma sul protocollo di sicurezza MI-sindacati arrivato solo il 6 agosto scorso.
Ma il punto cruciale su cui si concentra Fedeli è quello relativo alle risorse del Mes: “Cosa c’è di meglio che aprire in sicurezza le scuole utilizzando le risorse del Mes che ci mette a disposizione l’UE?“, si chiede Fedeli, che prosegue: “Avremmo personale competente per rilevare la temperatura a scuola, termoscanner da collocare agli ingressi scolastici“.
L’idea della Fedeli si scontra con le disposizioni attualmente vigenti per quanto riguarda la misurazione della temperatura degli alunni: come sappiamo, si è aperto un grande dibattito su questo tema: il Ministero ha stabilito che la temperatura va misurata casa, ma gli esperti dicono che è sbagliato e che invece l’operazione dovrebbe svolgersi a scuola, con strumenti standardizzati per tutti. Ecco perchè la Regione Campania spinge proprio su questa strada, affinchè ci siano termo scanner all’ingresso di ogni istituto scolastico.
Per quanto riguarda il medico in ogni scuola, sappiamo che c’è un’apertura su questo tema direttamente dal Ministero della Salute: prima lo stesso Ministro Roberto Speranza aveva già avanzato le basi per la sua idea di stretta interconnessione fra scuola e sanità, invitando a “ricostruire un rapporto organico tra scuola e sanità, recuperando il senso di una norma del 1961 che introduceva la medicina scolastica, superata negli anni ’90. Una relazione organica costante della prevenzione sanitaria con le scuole“.
Pochi giorni dopo, invece, è arrivato anche il benestare del viceministro Sileri: “Per una riapertura delle scuole in sicurezza bene il tampone, i test sierologici, il metro di distanza e poi ragioniamo, nei mesi a venire, sulla presenza del medico nelle scuole seguendo le valutazioni del Ministero della Salute”.
E’ chiaro che nell’idea della senatrice Valeria Fedeli l’inserimento del medico competente in ogni istituto dovrebbe essere permanente, quindi anche dopo il periodo covid.
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