Assieme ai contagi da Covid-19 crescono le polemiche e le critiche sul rientro a scuola di oltre otto milioni di alunni e un milione e 200 mila docenti e Ata: i timori riguardano i pericoli di infezioni, il ritardo dei banchi monoposto (anche se i primi sono stati già consegnati), il distanziamento impossibile da attuare in diverse scuole e, in questi casi, le perplessità sull’uso continuo per ore della mascherina come unica “barriera” al contagio. Ma anche il possibile ritorno alla didattica a distanza e l’alto numero di lavoratori della scuola over 55, potenzialmente più vulnerabili al virus, ma non considerati più “fragili”. Se ne è accorto anche il Governo, che per il pomeriggio di lunedì 24 agosto ha fissato un incontro a Palazzo Chigi proprio sulla riapertura delle scuole a settembre.
A quanto apprende l’agenzia Ansa, il premier Giuseppe Conte, di rientro da Amatrice, farà il punto con la ministra dell’Istruzione Lucia Azzolina e i ministri competenti sulla riapertura: la titolare del Mit Paola De Micheli e il ministro della Salute Roberto Speranza. Al vertice sarà presente anche Angelo Borrelli, capo della Protezione civile.
All’incontro, previsto tra le 16 e le 16.30, parteciperà anche il commissario per la scuola Domenico Arcuri.
A far crescere le polemiche, ricordiamo, ha contribuito non poco l’intervista rilasciata alcuni giorni a La Repubblica dalla ministra dell’Istruzione Lucia Azzolina, la quale ha accusato i sindacati di sabotare l’inizio dell’anno scolastico nei tempi previsti dal ministero dell’Istruzione.
Su questo argomento, La Tecnica della Scuola ha intervistato Lena Gissi, leader della Cisl Scuola, la quale ha detto che ““la questione è semplice: è da mesi che i sindacati stanno lavorando con il Ministero e con il CTS per cercare di trovare le soluzioni più adeguate per il rientro a scuola per tutti. E francamente mi è spiaciuto davvero molto leggere le parole della Ministra; diciamo che mi sono sentita un po’ tradita e demoralizzata”.