Presenza del personale nei luoghi di lavoro non più correlata alle attività ritenute indifferibili ed urgenti e superamento dell’istituto dell’esenzione dal servizio: queste sono i due aspetti principali contenuti nell’art. 263 della la legge n. 77 di conversione del decreto-legge 19 maggio 2020, n. 34 (cosiddetto “Rilancio”).
Su questo tema verte la circolare n. 3 del 24 luglio 2020 del Ministero per la pubblica amministrazione, la quale richiama il protocollo quadro per la prevenzione e la sicurezza dei dipendenti pubblici sui luoghi di lavoro in ordine all’emergenza sanitaria da “Covid-19”, sottoscritto con i sindacati.
Dal 19 luglio, data di entrata in vigore della legge di conversione, viene superata, attraverso il meccanismo della deroga, la previsione dell’articolo 87, comma 1, lettera a), del richiamato decreto legge 17 marzo 2020 n. 18, convertito, con modificazioni, dalla legge 24 aprile 2020, n. 27, che limitava, in conseguenza dell’emergenza epidemiologica, la presenza, negli uffici pubblici, alle sole attività indifferibili e urgenti. La norma consente quindi alle amministrazioni di prevedere il rientro in servizio anche del personale fino ad oggi non adibito a queste ultime, ferma restando la necessità, per le stesse amministrazioni, di aggiornare ed implementare la mappatura di quelle attività che, in base alla dimensione organizzativa e funzionale di ciascun ente, possano essere svolte in modalità agile, con l’individuazione del personale da assegnare alle stesse. In ogni caso, viene confermato che la prestazione lavorativa in lavoro agile può essere svolta anche attraverso strumenti informatici nella disponibilità del dipendente qualora non siano forniti dall’amministrazione.
La stessa norma, sempre attraverso lo strumento della deroga, supera anche la previsione del comma 3 dell’articolo 87 e, quindi, non sarà più possibile, a partire dalla data di entrata in vigore della legge di conversione, esentare dal servizio quei dipendenti pubblici le cui attività non siano organizzabili in modalità agile.
Il protocollo, prevede che le pubbliche amministrazioni si impegnino a garantire dotazione di appropriati dispositivi di protezione individuale per i lavoratori che svolgono attività in presenza o che lavorino in maniera ordinaria in postazioni di lavoro in spazi condivisi. Inoltre, la protezione dei lavoratori dovrà essere garantita, ove possibile, anche attraverso l’utilizzo di barriere separatorie. Per i lavoratori che svolgono attività a contatto con il pubblico e/o che prestano servizi esterni, in aggiunta ai dispositivi di protezionale individuale per le vie respiratorie potrà essere previsto l’impiego di visiere, garantendo adeguata formazione al loro utilizzo.
Il documento sottolinea l’importanza di garantire quotidianamente la pulizia e l’igiene accurata degli ambienti lavorativi, delle postazioni individuali di lavoro, dei servizi igienici e degli spazi comuni e degli impianti prevedendo frequenti interventi sia sugli spazi di fruizione condivisa che sulle dotazioni strumentali, (come ad esempio la sanificazione periodica di tastiere, schermi touch, mouse).
È anche necessario effettuare operazioni routinarie di sanificazione negli ambienti e sugli impianti di condizionamento dell’aria, in funzione dell’orario di attività, oltre che assicurare adeguato e costante ricambio d’aria.
Nel caso di presenza di una persona affetta da Covid-19 all’interno dei locali dell’amministrazione, si procede alla pulizia e sanificazione, nonché alla loro ventilazione.
Per gli spazi comuni, comprese le attività di ristoro, le mense e le aree fumatori, è necessario favorire misure di fruizione alternata, anche limitando i tempi di permanenza all’interno degli stessi e, ove non sia possibile mantenere il distanziamento interpersonale, assicurando l’utilizzo di mascherine e favorendo la ventilazione continua dei locali.
Bisogna inoltre favorire una corretta e frequente igiene delle mani anche attraverso ampia disponibilità e accessibilità a sistemi per la disinfezione delle mani.
Il protocollo sottolinea inoltre l’importanza di informare capillarmente il personale sulle misure tecniche, organizzative e procedurali adottate per il contenimento del contagio fuori e dentro i locali.
E infine invita le P.a. a promuovere la formazione del personale in modalità e-learning e il ricorso alle riunioni con modalità telematica ove non sia possibile garantire il distanziamento interpersonale.
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