Il problema come sempre è a monte, ma pure a valle a seconda del punto di vista, perché se si è ammessi agli esami di Stato con la sufficienza in tutte le materie, essere bocciati ha tutto il sapore della beffa nei confronti soprattutto del consiglio di classe che di conseguenza, e a giudizio della commissione, non avrebbe valutato bene l’alunno, nonostante avesse a disposizione l’intero corso dell’anno. Valutazione corretta invece che sarebbe possibile effettuare nell’arco di neanche un’ora.
E’ scattata forse anche da queste considerazioni la decisone del Tar di Lecce di accogliere la richiesta di un’alunna bocciata agli esami di stato nonostante fosse stata ammessa con una media superiore al 6, consentendole di ripetere gli esami davanti a un’altra commissione.
La ragazza addossa l’esito negativo dei suoi esami alla solita “incomprensione” con una docente, ma al di là di questo rimane come Convitato di pietra questa sorta di conflitto fra il giudizio di ammissione del consiglio di classe e quell’altro espresso dalla commissione, mentre ristagna nel guado un titolo che certifichi le competenze in ciascuna disciplina e attraverso parametri universalmente riconosciuti come avviene con il “Quadro comune europeo di riferimento per la conoscenza delle lingue straniere”.
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